Pericolo scampato per un pelo questa mattina in piazza Cavour, a causa della caduta di un grosso albero. L’alto fusto è infatti finito su un’auto parcheggiata, danneggiandola. Fortuna ha voluto che all’interno dell’abitacolo non ci fosse nessuno, ma la paura ha fatto capolino tra i presenti. A determinare la caduto dell’albero, come spesso accade in città in situazioni simili, la veemenza del vento e della pioggia dovuta al maltempo che in queste ore stanno flagellando anche Napoli. L’area è stata isolata per permettere le operazioni di rimozione degli alberi e l’eliminazione dei danni provocati. «Solo per un caso nessuno si è fatto male, un vero e proprio miracolo» hanno affermato alcuni dei presenti alla scena.
Anche al quartiere Vomero si è assistita a una scena simile, con un albero caduto in strada. Alla stessa stregua di piazza Cavour, non risultano persone coinvolte o ferite.
La questione della manutenzione della città è urgente, pregnante visti i risvolti praticamente identici a ogni piovasco più intenso.
La preoccupazione dei presidenti di Municipalità
A seguito degli ultimi eventi causati dal maltempo, a partire dall’albero caduto pericolosamente in piazza Cavour, il presidente della Terza Municipalità Stella-San Carlo all’Arena Fabio Greco, della Settima Secondigliano-Miano-San Pietro a Patierno Antonio Troiano e dell’Ottava Scampia-Pisciniola-Marianella-Chiaiano Nicola Nardella hanno diramato un comunicato congiunto per richiamare l’attenzione pubblica sulla necessità di manutenzione, ora quasi del tutto assente, del verde cittadino. «Si è sfiorata la tragedia, per fortuna solo danni a cose. Questo episodio sia da monito per mettere in campo tutte le azioni possibili sul tema delicato della manutenzione del verde pubblico» affermano i tre presidenti municipali aggiungendo’: «La mancata manutenzione degli alberi ad alto fusto degli ultimi anni, dovuta alla mancanza di personale e di strumenti è aggravata dal cambiamento climatico che sta colpendo il nostro territorio. Per questo bisogna urgentemente intervenire» concludono i tre.