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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Napoli piange Michele Ammendola, addio al pizzaiolo anti-camorra

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Si è spento a 45 anni, stroncato da un infarto, Michele Ammendola, colonna della Pizzeria-Etica “Porta Pazienza” del Pilastro. Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi in queste ore sui social per Michele, napoletano ‘emigrato’ a Bologna. Tra pochi giorni (il 17 gennaio) avrebbe compiuto gli anni. Lascia moglie e due figli. Persona dall’enorme spessore umano, era molto impegnato nel sociale. Nella pizzeria del Pilastro venivano impiegate come camerieri o cuochi persone fragili e dove i prodotti usati per gli alimenti provenivano dalle terre confiscate alle mafie.

Michele Ammendola era molto attivo anche nel campo dell’antimafia. Assieme al circo Arci del Pilastro infatti, come si legge su La Repubblica, sosteneva le attività di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti. L’ultima impresa del 45enne era stata la raccolta fondi lanciata per acquistare un food truck per portare in giro per Bologna la pizzeria, chiusa a causa del lockdown, in modo da garantire il lavoro ai dipendenti.

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Michele era anche socio dell’Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) con la quale aveva svolto diverse attività. Infine la passione per il calcio e, ovviamente, per il Napoli e l’adesione al Napoli club di Bologna.

Il cordoglio di Padre Maurizio Patriciello per Michele Ammendola

“Te ne sei andato. All’improvviso. Un fulmine a ciel sereno. A 46 anni. Da Napoli emigrasti a Bologna, il tuo cuore, però, lo lasciasti a Napoli. Michele, che hai fatto? E adesso? Chi avrà il coraggio di dirlo a Francesco e a Luca? A loro, alla cara Alessandra, al tuo dolce, vecchio babbo, va il nostro affetto, il nostro più caloroso abbraccio. Il Signore ti abbia in gloria, Michele, caro, caro, caro amico di mille cose belle fatte insieme. Con le lacrime agli occhi, il cuore a lutto e la fede nella resurrezione. Addio, Michele”.

L’addio di Sandro Ruotolo

“Un dolore immenso. Michele Ammendola se n’è andato. D’improvviso, a 46 anni. Penso al dolore di Alessandra, dei figli Francesco e Luca, del padre, Franco. Napoli e Bologna perdono una delle persone più belle che abbia mai conosciuto. Michele voleva dire Napoli Club Bologna ma anche tanto altro. Era un vulcano di idee e quasi tutte le ha trasformate in fatti. Si è inventato la pizza sospesa a Bologna. Si è occupato di terra dei fuochi, ha sostenuto le cooperative sui beni confiscati alla camorra. Mi chiese di portare in Emilia Romagna la Mehari di Giancarlo Siani. E poi, iniziative verso i più fragili, i poveri, gli immigrati. Michele ha anche conosciuto l’autismo in casa sua ed è diventato un punto di riferimento a Bologna dell’associazione dei genitori delle persone autistiche. Siamo tristi e con gli occhi gonfi di lacrime. Michele, che la terra ti sia lieve! Sarai sempre nei nostri cuori”.

Il post della pizzeria Porta Pazienza

“Siamo addolorati nel comunicarvi che è venuto a mancare Michele Ammendola, colonna portante di Porta Pazienza. La cooperativa La Formica e il Circolo Arci La Fattoria si uniscono al dolore di Alessandra, Francesco, Luca e dei famigliari”.

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