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venerdì, Aprile 19, 2024
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Nasconde il cadavere del figlio per riscuotere la pensione: “Gli ordinava pure la colazione”

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Aveva nascosto al mondo intero la morte del figlio, continuando a vivere la propria quotidianità per quasi un anno. I fatti sono successi tra il 2018 e il 2019 a Treviso. Giovanna Di Taranto, questo il nome della 74enne, non aveva dichiarato il decesso del figlio disabile, continuando a percepirne la pensione (circa 900 euro) di invalidità per diversi mesi. Il 50enne, disabile dalla nascita, era deceduto per cause naturali almeno dall’agosto del 2018, ma la madre, come si legge su Il Corriere della Sera, l’aveva tenuto in casa con sé fino al giorno della scoperta del corpo, avvenuta nel maggio del 2019. Ogni mattina, addirittura, si recava nel solito bar: “Vorrei una brioche alla crema e una vuota. Sa, a mio figlio piacciono quelle”.

La scoperta del cadavere avvenne solo dopo le richieste della figlia, che abita a Milano, sollecitata dall’amministratore che aveva registrato le lagnanze dei condomini per la puzza insopportabile che aveva invaso l’androne del condominio. Una volta entrati in casa, gli agenti trovarono i resiti dell’uomo, ormai mummificato, e l’anziana in stato confusionale. Attorno a loro, un ambiente che era diventato una discarica di rifiuti. Ora il pubblico ministero Davide Romanelli ha chiesto il rinvio a giudizio per Giovanna Di Taranto, 74enne originaria di Milano. Le accuse sono quelle di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Perché dopo la morte di suo figlio Vittorio Chies, si sarebbe comunque recata a ritirare, grazie ad un’apposita delega, l’assegno di 900 euro che era stato concesso al familiare come assegno di invalidità.

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L’indebita percezione

La procura di Treviso addebita alla donna l’indebita percezione di 5mila euro, l’equivalente incassato nel periodo in cui certamente Chies era morto. Ma secondo l’autopsia, che colloca il momento del decesso – avvenuto per arresto cardiaco – nell’estate del 2018, i mesi in cui il corpo è stato tenuto nascosto sarebbero stati molti di più, tanto che una prima stima aveva stabilito che la Di Taranto si sarebbe intascata ben 9 mila euro.

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