Momenti di tensione nel carcere di Avellino dove un detenuto, di origini napoletane, si è procurato ferite ad entrambe le braccia utilizzando delle lamette. Lo riferisce la vice segretaria regionale del Sappe, Marianna Argenio.
Lo stesso detenuto, sabato scorso, era stato protagonista di un episodio analogo. La sua protesta farebbe riferimento alla richiesta di essere trasferito in un altro istituto. L’episodio si è verificata nella tarda mattinata di ieri. Il detenuto è sfuggito ai controlli barricandosi all’ingresso della sezione riservata ai detenuti protetti. Dopo vari tentativi, gli agenti penitenziari l’hanno convinto a recedere dai propositi autolesionisti. Dopo essere stato medicato in infermeria è stato riaccompagnato nella sezione di appartenenza.
La ricostruzione del portavoce del SAPPE sulla vicenda del detenuto
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) per voce del vice segretario regionale del SAPPE Campania Marianna Argenio ricostruisce la vicenda. “Nella tarda mattinata di ieri, intorno alle ore 12:40, un detenuto di origini napoletane, che si era reso già responsabile di un evento critico sabato scorso, è riuscito, sfuggendo ai controlli, ad arrivare al cancello ingresso area detentiva dove si trova anche la Sezione Promiscuo/Protetti. Il detenuto si è spogliato, togliendosi la maglia, e con delle lamette si è procurato dei tagli sull’avambraccio destro e sinistro. Bloccando l’ingresso di alcuni operatori civili ed in presenza anche di una psicologa a cui ostruiva il passaggio. Dopo vari tentativi di persuasione e solo grazie al singolare intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria hanno potuto portarlo in infermeria. E, successivamente, ricondurlo presso la Sezione di appartenenza. I motivi della protesta sembrano essere gli stessi dello scorso sabato, ovvero la richiesta di trasferimento in altro istituto”.
“Ancora una volta l’intervento operativo e di mediazione posto in essere, con grande professionalità e sangue freddo, dal Personale in servizio di Polizia Penitenziaria è stato determinante per la risoluzione pacifica dell’evento critico, che avrebbe potuto essere molto pericoloso per il detenuto”, denuncia il Segretario Generale Donato Capece. “Quel che è avvenuto nel carcere di Avellino porta, per l’ennesima volta, alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, specie rispetto a soggetti che non perdono occasione per creare problemi all’ordine ed alla sicurezza interna durante la detenzione”, evidenzia, e ricorda che per il SAPPE “è urgente e non più differibile trovare soluzioni al personale di Polizia Penitenziaria che opera, sotto organico e con mille difficoltà, nel carcere irpino e nonostante tutto garantisce al meglio i compiti di sicurezza”: per questo il primo Sindacato della Polizia torna a sollecitare un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.