Carcere a vita per il boss Mariano Riccio e i ras della Vanella Grassi. Imputati, insieme ad Umberto De Vitale, per l’omicidio Malavita. Carcere a vita (già peraltro inflitti in primo grado) per Fabio Magnetti, Riccio e Alessandro Grazioso. Mentre perDe Vitale, altro giovanissimo ‘in quota’ Vanella Grassi confermata la pena di 30 anni. E’ questo il risultato finale del processo d’appello svoltosi ieri inerente l’omicidio del ras Pasquale Malavita, delitto che segnò il definitivo passaggio della Vanella Grassi con l’ala più radicale degli Scissionisti. L’omicidio avvenne a Villaricca nell’ottobre del 2010. Malavita pagò con la vita l’esser diventato troppo autonomo e aver dato troppi segni di malcontento. A decretarne la morte Fabio Magnetti che, grazie a Mariano Riccio, riuscì ad attirare in trappola Malavita e ad ucciderlo.
Malavita attirato in trappola e ucciso
Secondo la prima ricostruzione effettuata all’epoca dai carabinieri, Malavita, intorno alle 17.30, percorreva via Consolare Campana a Villaricca, nella zona ovest, cosiddetta “Villaricca due”. Era a bordo di uno scooter insieme ad un’altra persona, quando i killer, a bordo di un’altra moto gli si avvicinarono facendo fuoco. Lo scooter percorse ancora alcuni metri prima di fermarsi, lasciando evidenti traccie di sangue lungo il bordo della strada, poi quando la corsa si arrestò del tutto i killer diedero il colpo finale sparandogli al volto. Secondo alcuni testimoni accorsi sul posto dopo aver udito gli spari, Malavita non sarebbe morto sul colpo, ma solo alcuni minuti dopo, prima dell’arrivo dei soccorsi.
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