«Chiedo perdono anche se per quello che ho fatto non c’e’ perdono». Ha di nuovo ammesso le sue responsabilità in aula Alfredo Galasso, il 31enne accusato di aver ucciso Raffaele Perinelli, il 21enne assassinato con una coltellata al petto, davanti a un circolo ricreativo di Miano, a Napoli, il 6 ottobre del 2018. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Rispondendo al giudice, Alfredo Galasso, che diverse volte è scoppiato in lacrime, ha riferito di avere agito in quel modo, di essersi armato di coltello, quattro giorni prima di uccidere Perinelli, solo per il timore che il 21enne potesse vendicarsi dopo una lite scoppiata qualche giorno prima.
Ricostruzione che è sempre stata negata dai familiari di Lello che nei giorni scorsi hanno preso parte ad una partita del cuore dedicata proprio al giovane calciatore strappato alla vita troppo presto.


