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HomeCronacaOmicidio Catanzaro, il grido d'aiuto del 23enne: "Mi hanno sparato"

Omicidio Catanzaro, il grido d’aiuto del 23enne: “Mi hanno sparato”

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Ieri Umberto Catanzaro è morto all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, dopo essere stato colpito nell’agguato in via Conte di Mola ai Quartieri Spagnoli la notte del 15 settembre. Proprio a poche ore dal raid armato, il 23enne avrebbe chiamato un suo conoscente per chiedere aiuto. «Sento Umberto chiamarmi riferendo testuali parole “Enzo, Enzo, mi hanno sparato”. Esco di casa e trovavo Umberto sul ciglio della porta che sviene appena mi vede. Alzo la maglietta di Umberto e mi accorgo che lo stesso era stato colpito da un ‘arma da fuoco sul lato posteriore sinistro», queste le testimonianze raccolte dai carabinieri subito dopo gli spari. Il ragazzo è stato portato all’ospedale.

I ruoli nell’agguato ai Quartieri Spagnoli

I.C. viaggiava a bordo di una Smart bianca insieme a Catanzaro quando sono stati feriti dai colpi di pistola. Secondo la DDA di Napoli, il ras dei Mazzarella ai Quartieri Spagnoli, Salvatore Percich e il minorenne S.P, avrebbero esploso due colpi di pistola nei confronti delle vittime. Invece Anna Nesa avrebbe aperto le porte di B&B ad altri due minorenni dove si sarebbero cambiati i vestiti per poi partire per dare supporto ai complici del raid.

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Il vero obiettivo dei sicari sarebbe stato il minorenne che avrebbe mostrato un video hot in cui c’era lui e l’ex fidanzata imparentata con dei pregiudicati della zona. Secondo gli investigatori si tratterebbe di una spedizione punitiva.

Agguato ai Quartieri spagnoli per il video hard, si aggravano le posizioni di Percich e complici

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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