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giovedì, Aprile 25, 2024
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La “paranza Zagaria” è ancora attiva e pericolosa, carcere duro per ‘o Sceriffo

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I legali di Michele Fontana avevano immediatamente impugnato la condanna al carcere duro per il loro imputato. Il ricorso, però, è stato dichiarato inammissibile dai giudici della Corte di Cassazione. Il motivo? E’ un’indicazione alquanto chiara sulle indagini che le forze dell’ordine stanno ancora effettuando sul clan dei Casalesi. Ed è, al tempo stesso, una misura della potenza e della pericolosità della camorra di Casal di Principe. Dopo anni di retate, sequestri, arresti eccellenti e presidi militari praticamente fissi, lo Stato giudica la paranza Zagaria ancora attiva e pericolosa. Michele Fortuna è uomo vicino al capo clan, è una sorta di braccio destro. Per questo motivo declassare il suo regime carcerario da “duro” a “ordinario” è inaccettabile.

Michele Fontana, ‘o sceriffo, braccio destro di Zagaria

Ma chi è Michele Fontana? L’estorsore della paranza, per tutti ‘o Sceriffo, o anche colui che mantiene il soldi. O, almeno, manteneva. Un elemento apicale della cosca, per i magistrati che nel 2015 lo hanno condannato al carcere duro. Certo non era la sua prima condanna. Nel 2009, ad esempio, fu arrestato assieme a due complici per bancarotta fraudolenta. Assieme a Vincenzo Pagano (di San Marcellino) e Raffaele Varone (di Casapesenna) gestiva una ditta di trasporti in modo occulto. I mezzi, per gli inquirenti e per le lingue lunghe di Casal di Principe, vennero usati, tra gli altri, per il trasporto dei rifiuti illegali diretti alle cave del clan.

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