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Passeggiata antiracket sul Corso di Secondigliano: “Lo Stato vi tutela”

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Sul Corso di Secondigliano, partendo dal Commissariato di Polizia, si è tenuta la passeggiata antiracket voluta dalla FAI (Federazione antiracket e antiusura) per non far sentire soli i lavoratori che diventano vittime della camorra. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività di progetto “insieme contro racket e usura”, finanziato dalla Regione Campania. Cittadini, vittime e istituzioni fanno fronte comune per contrastare il fenomeno. Hanno presenziato insieme a tutte le forze dell’ordine, il Prefetto di Napoli Michele di Bari che ha sottolineato quanto “tutti coloro che sono volontariamente impegnati qui a Napoli stanno facendo un ottimo lavoro.  I risultati, le denunce di ciò che sta accadendo è esemplificativo di un’azione capace di ripristinare legalità rispetto ad un reato davvero odioso qual è quello del racket e dell’estorsione. Quando si è vittima di un reato del genere, c’è una sentenza, c’è un’attività che fa il Ministero dell’Interno tramite le prefetture che dà la possibilità a tanti di attingere ad un fondo nazionale del commissariato antiracket e qui, a Napoli, abbiamo tantissime domande di erogazione finanziarie capaci di ripristinare e di rilanciare le attività che sono state colpite nel passato da questa deprecabile attività”.

Paolo Serpico, presidente della sezione FAI di Secondigliano, intitolata a Nicola Barbato ha dichiarato: “Noi che abitiamo, viviamo e operiamo in questo territorio spesso non conosciamo le associazioni che affrontano questo tema e dobbiamo imparare ad alzare la testa, a guardarci intorno e a fare rete perché insieme siamo più forti”. Nicola Barbato, poliziotto della Questura di Napoli, rimase ferito durante un’operazione antiracket a Fuorigrotta nel 2015.

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