Che la dittatura di Putin si stia impegnando ostinatamente in una politica di censura e propaganda filorussa è, ormai, un dato di fatto. Da quando la guerra in Ucraina ha avuto in inizio, migliaia di cittadini russi sono stati arrestati per aver espresso un’opinione contraria. E ancora di più sono le persone tuttora convinte che quelle che circolano siano tutte fake news.
La censura per combattere la guerra dell’informazione
La guerra scatenata da Putin, a questo punto, diventa sempre più non solo una guerra di armi e bombe, ma anche di informazione. Ed è una guerra che il leader russo combatte non solo nei confronti del popolo ucraino, ma nei confronti del mondo intero e, soprattutto, dei suoi stessi connazionali.
Manifestanti arrestati per non smascherare la propaganda
I video che arrivano mostrano immagini allarmanti, al limite del surreale. Uomini e donne finiti in manette per i più futili motivi. Caricati su auto della polizia, autobus e trasportati chissà dove. Indipendentemente dall’età, dalle condizioni di salute. Vediamo, così, bambini arrestati insieme ai genitori. Un’anziana signora, sopravvissuta all’assedio di Leningrado, in manette perchè esponeva un cartello. Addirittura delle ragazze portate vie perchè mostravano cartelli bianchi o con sole due parole. Tale è la paura di Putin nei confronti dell’informazione.
La giornalista scomparsa per aver combattuto la disinformazione
La morte e la distruzione, però, smuovono le coscienze. Forse è per questo che ieri la giornalista Marina Ovsyannikova ha deciso di intervenire in diretta durante il tg serale per smascherare la censura imposta da Putin. Com’era prevedibile, l’Ovsyannikova è stata arresta e per diverse ore non si sono avute sue notizie. Tuttavia, da pochi minuti è stato reso noto che la donna è stata rilasciata. Dopo un interrogatorio di 14 ore è stata condannata a pagare una multa di 30mila rubli. Poco prima del suo intervento ha pubblicato un video sui social nel quale spiegava il ruolo fondamentale della propaganda, di cui si era resa complice.
Putin blocca i social: ennesima forma di censura
La censura in Russia, ad ogni modo, ha anche un ulteriore risvolto. Negli ultimi giorni, infatti, Putin ha bloccato uno ad uno tutti i principali social sul territorio russo. Intraprendendo l’ennesimo provvedimento dittatoriale. Non si può assolutamente negare il potere dei social, nè dal punto di vista dell’informazione, nè dal punto di vista economico. Per quest’occasione hanno fatto il giro del web i video delle influencer russe che, in lacrime, davano l’addio ai propri follower. “Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro“.