Qualiano. Soldi falsi, no alla sorveglianza speciale per Salvatore Pacella

Il Tribunale, sez. Misure di Prevenzione, ha rigettato la proposta  della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per Pacella Salvatore. L’uomo (difeso dall’avvocato Stefano Zoff) fu condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di banconote contraffatte nell’ambito della operazione Giotto.  L’uomo fu raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dovendo espiare un cumulo di pene di 4 anni e 6 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione, introduzione e spendita di monete contraffatte, ricettazione ed evasione dagli arresti domiciliari. Pacella infatti, fu coinvolto insieme ad altre persone nell’operazione delle forze dell’ordine denominata “Giotto”, dove fu sgominata un’organizzazione criminale dedita alla falsificazione di monete. A coordinare la vasta operazione, condotta dai militari dell’arma del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma, fu la Direzione Distrettuale Antimafia reggina. La loro eccelsa abilità nel rifare quasi fedelmente le banconote fece sì che l’operazione che li ha incastrò si chiamasse “Giotto”. Che ha preso le mosse nel 2005, quando i carabinieri della compagnia di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, scoprirono, nell’ambito di un’indagine antimafia, i primi elementi di un diverso, ma parallelo contesto criminoso, finalizzato appunto alla pratica del falso. Nei mesi successivi l’arresto, in provincia di Napoli, di un indagato trovato in possesso di circa 100 mila euro falsi, confermò l’ipotesi.