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Quarant’anni di vittime innocenti: tutti i ragazzi uccisi “per sbaglio” come Checco Maimone

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L’omicidio di Francesco Pio Maimone, ucciso a 19 anni nella notte tra domenica e lunedì sul lungomare di Napoli con un proiettile vagante, non è un episodio isolato. La lista delle giovani vittime innocenti, dei tanti ragazzi uccisi “per sbaglio” è tristemente lunga. Scambi di persona, lontane parentele, brevi relazioni sentimentali o anche il solo trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, sono stati tutti motivi validi per colpire e uccidere. Una scia di sangue troppo spesso dimenticata.

L’elenco delle vittime innocenti stilato dal Corriere della Sera (1982 – 1990)

Ecco l’elenco, di sicuro incompleto, raccolto dalla cronaca degli ultimi quarant’anni.

1981, 12 marzo: Mariano Mellone, padre di un bambino di appena 1 anno, ucciso per errore a seguito di sparatoria fra clan rivali.

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1982, 28 gennaio: Rosa Visone, 16 anni, uccisa a Torre Annunziata per errore in seguito a una sparatoria tra carabinieri e alcuni membri della Nuova Camorra Organizzata. 21 aprile: Luigi Cafiero, studente di 19 anni, ucciso per errore da alcuni camorristi che lo avevano scambiato per un certo “Antonio”, vero obiettivo del raid.

1982, 29 maggioSimonetta Lamberti, 11 anni, figlia del giudice Alfonso Lamberti di Cava de’ Tirreni. Uccisa durante un attentato al padre, sopravvissuto. La bambina stava dormendo sul sedile posteriore dell’auto del magistrato.

1983, 15 dicembre: Luigi Cangiano, un bambino di 10 anni. Rimane ucciso per sbaglio durante una sparatoria fra Polizia e una banda di spacciatori a Napoli nel rione Siberia, vicino a Poggioreale.

1990, 18 maggioNunzio Pandolfi, 2 anni, ucciso nel rione Sanità tra le braccia della zia. Nella stessa stanza si trovava il padre, vero obiettivo dell’agguato e anch’egli ucciso.

1990, 14 settembre: Paolo Longobardi, 8 anni, vittima innocente della faida tra i clan D’Alessandro e Imparato, che in quegli anni provocò, nella zona di Castellammare, una vera e propria carneficina. Il bambino fu ucciso per errore, dai killer del boss Umberto Mario Imparato, che avrebbero dovuto colpire soltanto il padre del piccolo.

Dal 1991 al 1998

1991, 29 marzo: Giuseppe Piccolo, 14 anni, vittima innocente della criminalità, ucciso a Cercola a causa di un proiettile vagante.

1991,8 luglio: Cristiano Festa, cameriere di 21 anni, ucciso per errore a Castelvolturno durante un agguato contro un boss della camorra. 21 luglio: Fabio De Pandi, 11 anni, ucciso da un proiettile vagante indirizzato a uno spacciatore. Lo stesso giorno Angelo Riccardo, 21enne di Casapesenna, testimone di Geova, si stava recando alla sala del Regno con degli amici. Lo uccidono durante un conflitto a fuoco tra clan avversari dei casalesi. 30 ottobre: Nunziante Scibelli, operaio 26enne di Taurano, prima vittima innocente della faida tra i Cava e i Graziano. Ucciso per errore a Ima, frazione del comune di Lauro, a causa della sua auto, un’Alfetta marrone, uguale a quella del vero obiettivo dei killer.

1992, 3 febbraio: Costantino Laudicino, di 25 anni, vittima innocente della faida tra i Vangone-Limelli e i Gionta.

1994, 12 dicembre: Palma Scamardella, nipote della vittima designata, Domenico Di Fusco. Palma, madre di una bimba di 15 mesi, è sulle scale della sua abitazione a Pianura. Nascosta dal fogliame, i sicari le sparano vedendo la sua sagoma che si muove, colpendola alla testa.

1995, 15 ottobre: Gioacchino Costanzo, 2 anni, ucciso in auto con lo zio, pregiudicato e venditore di sigarette di contrabbando. Obiettivo che il “commando” di sicari aveva deciso di eliminare

1996, 14 novembre: Luigia Esposito, ragazza uccisa perché alcuni giorni prima aveva assistito all’omicidio di Ciro Rispoli. Delitto commesso nell’ambito della faida tra i clan della zona orientale di Napoli.

1997, 26 gennaio: Ciro Zirpoli, 16 anni, ucciso a Torre del Greco perché figlio di un pentito.

1997, 11 giugnoSilvia Ruotolo, madre di famiglia di 39 anni uccisa per errore in un conflitto a fuoco. Era cugina dei giornalisti Guido e Sandro.

1998, 18 febbraio: Giovanni Gargiulo, ucciso a 14 anni a Torre del Greco, forse per qualche parentela.

Dal 2000 al 2009

2000, 10 agosto: Luigi Sequino e Paolo Castaldi, entrambi ventenni, uccisi per errore, perché scambiati dai loro sicari  (clan Marfella) per vedette del clan rivale dei Lago.

2000, 12 novembre: Valentina Terracciano uccisa a due anni per errore davanti al negozio di fiori dello zio. Fausto Terracciano, infatti, era il vero obiettivo del commando di quattro killer a bordo di due motociclette. In realtà, volevano colpire il fratellastro dello zio e del padre, il pregiudicato Domenico Arlistico. Essendo latitante, avevano ripiegato su un parente prossimo.

2004, 27 marzo: Annalisa Durante, 14 anni, uccisa per errore nel quartiere Forcella di Napoli, durante uno scontro tra due clan camorristici rivali.

2004, 21 novembreGelsomina Verde uccisa a 22 anni nel pieno della prima faida di Scampia da un sicario del clan Di Lauro. Per un breve periodo era stata legata affettivamente ad un componente del clan degli Scissionisti. Situazione simile il 6 novembre per Antonio Landieri, disabile venticinquenne ucciso per errore. Lo stesso il 6 dicembre per Dario Scherillo, 26 anni. Per i pm «morì da eroina».

2005, 24 gennaioAttilio Romanò, 29 anni, ucciso per uno scambio di persona.

2007, 29 giugnoGiuseppe Veropalumbo giovane carrozziere di trent’anni, ucciso a Torre Annunziata da un proiettile vagante.

2009, 13 novembreSalvatore Barbaro, giovane cantante neomelodico, vittima innocente di camorra caduta sotto i colpi dei sicari ad Ercolano. Colpito per un errore dello «specchiettista», colui che aveva il compito di indicare l’obiettivo ai sicari.

Dal 2012 al 2016

2012, 15 ottobre: Pasquale Romano, 30 anni, ucciso per errore da due sicari in sella ad una moto a Napoli, nel quartiere di Marianella, al confine con Scampia. L’avevano scambiato per uno spacciatore (vero bersaglio dei killer) a cui assomigliava.

2014, 26 febbraio: Vincenzo Ferrante, 29 anni, ucciso per errore ad Arzano, all’interno di un solarium. Ritenuto un guardaspalle di un boss, ucciso nello stesso agguato, ma in realtà il ragazzo era totalmente estraneo ad ambienti criminali.

2015, 30 luglioLuigi Galletta, 21 anni, meccanico incensurato, trova la morte all’interno dell’officina in cui lavorava nel quartiere napoletano di San Lorenzo. Nell’ambito della faida tra la «paranza dei bambini» (composta dai clan Giuliano, Sibillo ed Amirante) e i clan Mazzarella-Buonerba.

2015, 6 settembre: Gennaro Cesarano, ragazzo di 17 anni, muore in piazza Sanità nel quartiere napoletano. Ucciso da un proiettile vagante sparato da una «paranza» durante una «stesa».

2015, 31 dicembre: Maikol Giuseppe Russo, 26 anni, ucciso anch’egli a Napoli all’interno di un bar di piazza Calenda a Forcella da un proiettile vagante sparato durante una “stesa” di camorra.

2016, 4 febbraio: Vincenzo Amendola, 18 anni, ucciso a Napoli, nel quartiere San Giovanni a Teduccio e ritrovato sepolto in un campo poco lontano da casa sua. La sua colpa era quella di aver stretto una relazione extraconiugale con la moglie di Antonio Formicola, boss della zona, detenuto al 41-bis.

2016, 7 giugnoCiro Colonna, 19 anni, ucciso assieme a Raffaele Cepparulo  (vero obiettivo dei sicari) nel quartiere napoletano di Ponticelli.

Le vittime innocenti dal 2020 al 2023

2020, 30 luglio: Giulio Giaccio, 26 anni, ucciso per errore da due esponenti di spicco del clan Polverino. Era ritenuto l’amante “indesiderato” della sorella di uno dei due killer. Distruggono il suo corpo sciogliendolo nell’acido.

2020, 29 febbraio: a morire è un 15enne, Ugo Russo dei Quartieri spagnoli.

2020, 9 luglio: ad essere freddato dai killer è un 18enne, Antimo Giarnieri.

2021, 29 ottobre: due studenti scambiati per ladri vengono uccisi a colpi di pistola ad Ercolano, in provincia di Napoli. Si tratta di Giuseppe Fusella, 26 anni, e Tullio Pagliaro di 27 anni, entrambi residenti a Portici e incensurati.

2023, 19 marzo. Francesco Pio Maimone, ucciso a Napoli a soli 18 anni  per un litigio dovuto a un piede pestato.

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