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martedì, Aprile 23, 2024
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Rapine con sparatorie tra Secondigliano, Giugliano e Casavatore: condannata la banda

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Condannata la banda delle rapine, che in 24 ore di follia si rese protagonista di fatti rapine e sparatorie con ferimenti delle persone offese tra Giugliano, Casavatore e Napoli. Il pubblico ministero aveva chiesto oltre 65 anni di carcere, ma la stangata non è arrivata.

Il processo si è celebrato innanzi al GUP del Tribunale di Napoli Nord Dott. Fabrizio Forte, con il rito abbreviato nei confronti di 6 imputati, a vario titolo, di rapine pluriaggravate consumate.

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Engheben Giulio, imputato per 11 episodi, condannato a 10 anni di reclusione (il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 26 anni di carcere e 20.000 euro di multa), difeso dall’avvocato Luigi Poziello;
Vitale Salvatore, imputato per 5 episodi, condannato ad anni 8 mesi 8 di reclusione (pm aveva chiesto anni 18 di reclusione 15.000 euro di multa), difeso dall’avvocato Michele Basile;
Sacchettino Simone, imputato per 6 episodi, condannato ad anni 7 mesi 4( il pm aveva chiesto anni 14 di reclusione 10.000 euro di multa) difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono
Engheben Ivan, Granillo Giuseppe e Rusciano Stefano, imputati a vario titolo per il possesso e l’utilizzo di un telefono in carcere e di favoreggiamento personale, il pm aveva chiesto anni due mesi due e giorni venti di reclusione, sono stati condannati: Engheben anni uno medi 4 (difeso dall’avvocato Pierluigi Grassi); Rusciano anni uno medi 8 (difeso dall’avvocato Ciro Della Torre); Granillo a mesi otto di reclusione (avvocato Salvatore Landolfi).

Due raid commessi tra Casavatore e a Secondigliano dove, a farne le spese, sono stati due motociclisti costretti a cedere lo scooter sotto la minaccia di una pistola. Altri due raid contestati non sono andati a segno, ma le vittime sono rimaste ferite. A Giugliano il conducente di un’auto fu centrato con un proiettile al gluteo, mentre a Casavatore, un centauro fu ferito a una gamba per aver resistito alla rapina. È partito tutto da lì, dalle denunce, alle quali sono state associate le indagini che sono iniziate dalle telecamere di sorveglianza e che sono seguite con ispezioni, perquisizioni, sequestri, indagini balistiche sui bossoli recuperati. Infine accertamenti informatici su un telefono cellulare di uno degli indagati.

Da lì ci sono stati incroci con le celle di telefonia mobile, tabulati ed intercettazioni telefoniche che hanno consentito di portare l’indagine a un altro filone, quello che ha portato all’identificazione dei soggetti

A colpire l’attenzione degli investigatori dell’Arma è stata l’identità di alcuni indagati, ritenuti contigui agli ambienti della criminalità organizzata della periferia nord di Napoli.
Tra tutti, il nome di maggiore rilevanza è quello di uno degli indagati, già detenuto per altra causa e, in passato, tra i protagonisti della cosiddetta terza faida, lo scontro esploso all’interno del cartello scissionista per il controllo delle piazze di spaccio di Scampia e Secondigliano. Il suo nome infatti è legato ad uno degli episodi più cruenti della guerra di camorra, l’attacco portato dai ras della Vanella Grassi e dai loro alleati alla Vela Celeste roccaforte degli Abete-Abbinante. Un blitz armato nel corso del quale Engheben rimase ferito ad una gamba da un colpo di pistola e fu arrestato, poco dopo, mentre, ancora sanguinante cercava di trovare un rifugio sicuro. Fu il primo di una lunga serie di episodi che, criminalmente parlando, lo avrebbero visto protagonista negli anni successivi.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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