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venerdì, Luglio 4, 2025
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Rifornimento con i soldi sporchi di sangue, la latitanza di Filippo scoperta grazie ad un benzinaio

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La fuga di Filippo Turetta si è arrestata solo quando la benzina è finita, infatti, lo studente 22enne è stato preso in Germania. Il fidanzato di Giulia Cecchettin ha viaggiato per una settimana mentre le polizia di Italia, Svizzera, Austria e Germania gli davano la caccia.

Tutto è partito l’11 novembre, Filippo e Giulia vanno a cena in un centro commerciale vicino a Marghera. Sulla via del ritorno, però, i due si ritrovano in un parcheggio della zona industriale di Fossò. Sono le 23,30 quando le telecamere di sorveglianza di un’azienda registrano tutto: Filippo prende a calci e pugni Giulia.

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Lei inizia a perdere sangue, molto probabilmente, come riporta il Quotidiano Nazionale manca ancora l’ufficialità da parte della procura di Venezia, lui la colpisce con un coltello. Però il ritrovamento di una lama spezzata, a pochi metri dal luogo dell’aggressione, sembrerebbe confermare.

OCCULTAMENTO DEL CADEVERE DI GIULIA

Turetta prende la strada che porta al lago di Bàrcis, verso le 2 di notte sale su una mulattiera che collega Piancavallo al bacino artificiale. Prima di una serie di tornanti, scende dalla Fiat Grande Punto e si carica sulle spalle il cadavere di Giulia; Turetta scende lungo uno strapiombo di 50 metri e adagia il corpo sulle rocce, infine, copre il cadavere con sacchi neri.

Nei primi accertamenti effettuati sul computer sequestrato dagli inquirenti nella casa dello studente di ingegneria, Filippo avrebbe cercato informazioni su kit di sopravvivenza e alcuni itinerari tra le montagne austriache.

GLI ULTIMI ISTANTI DELLA FUGA

Il giovane, dopo essersi sbarazzato di Giulia, alle tre di notte circa, decide di lasciare l’Italia così 9 del mattino arriva a Ospitale. Lì deve fare rifornimento al self service dove una telecamera lo riprende, così pochi giorni dopo il gestore trova una banconota sporca di sangue e la segnala ai carabinieri.

A questo punto Filippo si dirige verso l’Austria. Il cellulare è staccato e il giovane continua a condurre, di fatto, una costosa la latitanza. Rassegnato e pronto a consegnarsi, Turetta viene segnalato domenica mattina a bordo della sua auto, a secco dib benzina, vicino a Lipsia: si arrende subito alle polizie di quattro Stati per otto giorni.

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