A distanza di più di quattro mesi dal crollo che ha interessato un edificio di via Giannangeli, ancora non sono stati risolti i problemi abitativi per alcuni residenti del civico 35, precauzionalmente evacuato per motivi di sicurezza.
La denuncia sui social, è di R.C., una giovane donna, che indirizza al sindaco Aurelio Russo un accorato appello a mantenere fede alle promesse fatte in questi mesi.
Secondo la ragazza , “il sindaco Russo, contrariamente alla disponibilità mostrata durante la campagna elettorale e poi nei primi giorni successivi al crollo, circostanze durante le quali mostrava amore e disponibilità per i suoi cittadini, ha poi rivelato un comportamento cinico, finalizzato al solo mantenimento del potere”.
Il sindaco Russo, dal canto suo, fa sapere che la sua amministrazione si è spinta ben oltre i propri compiti di ufficio è finita dalle prime ore dal crollo, si è adoperata per dare il massimo sostegno agli sfollati.
Il sindaco comunica anche che la Procura di Napoli Nord, ha avocato a sè il compito dell’abbattimento di quanto resta dello stabile, a termine della perizia affidata ai tecnici che devono appurare le eventuali responsabilità che sono ancora tutte da accertare.
Solo al termine di questo iter, gli sfollati del civico 35, potranno fare ritorno alle loro abitazioni.
Un’intricata vicenda burocratica che vede da un lato diversi nuclei familiari in gravi difficoltà per il protrarsi del disagio e di adeguati sostegni economici, sui quali facevano affidamento per il lasso di tempo necessario al rientro nelle proprie case e dall’altro una amministrazione vincolata al rispetto di parametri finanziari stretti che male si conciliano con il bisogno di chi vive un grave disagio.