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domenica, Maggio 5, 2024
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Scampò all’agguato al rione Traiano, il 24enne Russo arrestato per colpa del papà

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Il clima nel rione Traiano si era fatto incandescente per Mario Russo, poiché lo scorso agosto il 24enne era stato l’obiettivo di due sicari che hanno esploso diversi colpi di pistola in una sala giochi a Soccavo. Il giovane venne portato in ospedale in seguito alle ferite riportate al polpaccio sinistro, alla coscia sinistra e al polso destro.

Oggi il 24enne è finito ai domiciliari in occasione di un blitz condotto a Genova dai militari del Comando Provinciale di Genova, dallo Scico della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile e dalla Sezione Investigativa del Sisco della Polizia di Stato.

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IL BLITZ A GENOVA

Le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova,
su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, nei confronti di 6 persone di origine campana dimoranti a Genova, sottoposte ad indagini per aver commesso in concorso tra loro il reato di trasferimento fraudolento fraudolento di valori (art. 512-bis c.p.), originariamente contestato con l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p. (non ravvisata dal G.I.P.) per avere commesso il reato di cui all’art. 512-bis c.p. per agevolare l’associazione di stampo camorristico.

UN BAR SUL LUNGOMARE

Gli indagati sono accusati di aver comprato il bar-gelateria Libeccio situato sul Lungomare di Pegli, e di averlo fittiziamente intestato a soggetti prestanome allo scopo di nasconderne la riconducibilità al reale proprietario Angelo Russo, originario del Rione Traiano, attualmente detenuto, segnalato come condannato dalla Corte d’Appello di Napoli nel 2011 per traffico di droga ed arrestato a Genova nel 2019, nel corso di un’operazione antidroga condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli, in quanto facente parte di una rete di narcos che hanno la base nel capoluogo campano.

In particolare, dalle indagini sinergicamente condotte dalla Squadra Mobile di Genova e dalla S.I.S.C.O. della Polizia di Stato e dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova e dallo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza, è emerso che Angelo Russo ha acquisito la titolarità il Libeccio attraverso l’intestazione di comodo a Liberato Soriente, originario di Torre Annunziata, ma da tempo residente a Genova dove ha sempre svolto l’attività di barista.

LA GESTIONE DEL LIBECCIO

Nonostante la formale intestazione a Soriente, l’attività di gestione del Libeccio è risultata sempre personalmente diretta da Angelo Russo, il quale, nascosto dietro al prestanome, mediante l’utilizzo di capitali ritenuti di dubbia provenienza, ha anche provveduto alla completa ristrutturazione del locale. Il Libeccio era stato oggetto di un incendio di natura dolosa nel 2016 quando l’attività era gestita dai precedenti proprietari.

Per condurre l’esercizio commerciale Russo si è avvalso anche di altre persone di propria fiducia, tra le quali il figlio Mario, trasferitosi arrivato Genova da Napoli. Inoltre sono stati coinvolgi nella gestione del Libeccio, sempre per conto di Angelo Russo, anche altre persone, a questi ritenute vicine, tra cui Francesco Cinquegranella, figlio di un esponente di spicco della camorra, latitante dal 2002, Antonio Novelletti e una sorella di Angelo Russo, Antonietta. 

LA STRATEGIA DEL NARCOS RUSSO

La fittizia intestazione dell’esercizio commerciale a soggetti di comodo ha consentito ad Angelo Russo di gestire il locale del Lungomare di Pegli ininterrottamente dal 2018, celando la riconducibilità dell’investimento alla propria persona ed evitando così possibili sequestri dell’attività economica derivanti dai gravi reati in materia di stupefacenti, per i quali è stato anche condannato in via definitiva.

Con il provvedimento cautelare eseguito oggi dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato è stata disposta la custodia in carcere per Angelo Russo, gli arresti domiciliari per Francesco Cinquegranella, Mario Russo e Antonio Novelletti e l’obbligo di dimora con presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per Liberato Soreinte e Antonietta Russo.

Inoltre il bar Libeccio è stato sottoposto a sequestro preventivo, proseguirà l’attività sotto la gestione di un amministratore giudiziario. Contestualmente alle misure cautelari, la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato stanno dando esecuzione a perquisizioni delegate dalla Autorità Giudiziaria di Genova a Napoli ed in provincia di Udine.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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