Ieri sera verso le 20 i Carabinieri della compagnia Napoli Stella – allertati dal 112 – sono intervenuti presso l’ospedale dei Pellegrini perché poco prima era giunto Ivan Urzini, 47enne del posto g
L’uomo presentava una ferita d’arma da fuoco alla gamba destra. Il 47enne avrebbe riferito di essere stato vittima di un tentativo di rapina del suo Rolex nel quartiere Arenaccia da parte di 2 soggetti non meglio descritti a bordo di uno scooter. Indagini in corso da parte dei Carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi.
L’arresto nel dicembre 2019
Urzini fu arrestato nel 2019 insieme al fratello per truffe agli anziani. Da Udine a Palermo. Da Milano a Bologna. E poi Firenze, Roma, Padova, Como, Terni. E l’elenco potrebbe continuare. I truffatori di anziani hanno colpito ovunque, mettendo a segno tra 2015 e 2016 circa 190 raggiri tra consumati e tentati, con un business stimato di 200mila euro a settimana. I contanti rubati alle vittime servivano in parte per pagare telefonisti e operativi in parte per dare la ‘mesata’ agli emissari del clan camorristico Contini, articolazione dell’Alleanza di Secondigliano nei quartieri napoletani Vasto, Arenaccia, San Giovannello e Borgo Sant’Antonio Abate; oro e monili finivano sempre nella stessa gioielleria, ora sotto sequestro.
L’inchiesta è scattata nell’autunno del 2015, quando i militari hanno capito che gli imbrogli seriali ai danni di over 80 avevano la stessa regia o comunque erano messi in atto da batterie collegate tra loro e con base in Campania. Così, partendo da un controllo di un hotel in provincia di Milano, gli investigatori sono risaliti al primo manipolo di malviventi, quello dei fratelli Ivan e Luciano Urzini. Il secondo, in particolare, conversando con la titolare dell’albergo, ha ricostruito (intercettato) il modus operandi: «La faccio tragica la cosa! Gli metto subito paura. Gli dico, senti guarda che tuo figlio ha avuto un incidente…». E ancora: «Se non ci sbrighiamo c’è l’arresto immediato… Bisogna pagare due multe da 3mila euro… Poi vengo a casa e parliamo di persona…». Insomma, la risata con l’interlocutrice, «questo è lo sketch».