Il caldo giorno dopo giorno continua a farsi più soffocante e, intanto, non piove ancora. Il bollettino della siccità oramai è drammatico, al punto tale che il capo della Protezione Civile ha dichiarato a Sky Tg 24 che «in alcune zone del Paese non è sicuramente escluso il fatto che il razionamento dell’acqua porti a una chiusura temporanea anche nelle ore diurne». «Siamo a 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70 per cento di neve in meno», ha sottolineato Curcio.
«Abbiamo fiumi come il Po, per esempio, uno dei fiumi più importanti a livello nazionale per le vita che intorno a quel fiume si sviluppa, che ha portate fino all’80% in meno. Quindi abbiamo una situazione generalizzata di carenza di risorse idriche, quindi generale carenza di pioggia. In alcune aree diventa impattante in maniera assolutamente importante a livello agricolo, a livello ittico, produzione dell’energia elettrica. La situazione è generalmente complessa in tutto il Paese».
Le limitazioni all’uso dell’acqua
Le limitazioni all’uso dell’acqua in realtà sono già realtà in alcuni Comuni, specie in Piemonte, Lombardia e Friuli. Gli ultimi in ordine di tempo sono dieci paesi del Trentino. A Pomarolo l’uso dell’acqua potabile dagli acquedotti di Pomarolo, Savignano e Serbia è consentito solo di notte, dalle 22 alle 6 del mattino. Come spiega il Corriere “a Brentonico è vietato il consumo di acqua per innaffiare orti e giardini, il lavaggio di veicoli e il riempimento di vasche, piscine e fontane ornamentali. A Nogaredo già da fine maggio l’uso di acqua per necessità non domestiche è consentito solo tra le 8 e le 10 e tra le 21 e le 23. A Terragnolo è vietato usare l’acqua delle fontane pubbliche per usi non domestici e potabili. Invece, a Ronzo Chienis dal 21 giugno è sospesa la fornitura di acqua potabile tra le 23 e le 6″.
«I criteri li stiamo definendo con le regioni e soprattutto le misure — ha spiegato il capo della Protezione civile —. Penso nelle prossime giornate, al massimo prossime settimane avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione dello stato di emergenza».