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martedì, Luglio 2, 2024
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Simulava vendita appartamenti a figli ed ex moglie, scoperta truffa a ‘tavolino’ dell’imprenditore casertano

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In data odierna, la Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise ha eseguito il
decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, nei confronti di un imprenditore di Airola (BN), operante a Santa Maria a Vico (CE) nel settore della costruzione di edifìci residenziali e non residenziali.

È stata sottoposta a sequestro la quota di proprietà, riconducibile all’indagato,
di un intero patrimonio immobiliare composto da 16 unità immobiliari, per un valore
complessivo pari ad oltre 470.000 euro. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Marcianise e coordinate dalla Procura hanno consentito di raccogliere un consistente quadro indiziario in ordine al delitto di cui all’art. 11 del d.lgs. 74/2000 (sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte).

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La Guardia di Finanza ha effettuato due verifiche fiscali nei confronti di una società e
di una ditta individuale riconducibili all’indagato, al termine delle quali è stato accertato che, a seguito di un accertamento svolto dall’Agenzia delle Entrate e divenuto esecutivo,
l’imprenditore si è spogliato dei propri beni, ponendo in essere fittizie compravendite del suo patrimonio immobiliare per rendere infruttuoso il procedimento di riscossione coattiva di cartelle di pagamento ammontanti ad oltre 900.000 euro. In particolare, nell’ambito del
procedimento giudiziale di scioglimento del proprio matrimonio, egli si è liberato di 16 unità
immobiliari, simulandone la cessione ai due figli e all’ex coniuge.

L’elemento che ha suscitato il sospetto della Guardia di Finanza è stato il prezzo pagato
per gli immobili nell’atto di compravendita, di gran lunga inferiore alla metà del suo valore di mercato. Per questi fatti, sia la moglie che i figli dell’imprenditore sono stati denunciati, in concorso, per lo stesso reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Pertanto, avuta cognizione degli atti fraudolenti realizzati, è scattato il sequestro preventivo sugli immobili sottratti alla procedura di riscossione coattiva.

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