Oggi, 27 gennaio, è il cosiddetto ‘Giorno della Memoria’. Giornata dedicata, per l’appunto, al ricordo delle vittime dei campi di concentramento. Non è difficile, quindi, immaginare che oggi nelle scuole l’argomento venga trattato a più riprese, sensibilizzando gli studenti. Non si contano le classi alle quali è stato assegnato di scrivere un tema a riguardo.
Ha lasciato, tuttavia, tristemente sbalorditi lo svolgimento di uno di questi temi. Infatti, in un istituto superiore di Napoli, uno studente ha scritto un compito in classe sulla Shoah dal contenuto agghiacciante. Così come segnala La Repubblica, l’alunno si è limitato laconicamente a scrivere: “So tutt muort abbruciat”. Cioè, letteralmente: “Sono tutti morti bruciati“.
La docente d’italiano dello studente ha mostrato il tema alla preside che ha inviato subito una circolare per esternare il proprio stupore per quanto scritto: “Dobbiamo trovare le parole per evitare che quella ignobile frase, graffiata su un foglio bianco, passi inosservata. Abbiamo da educatori il dovere di accogliere e rilanciare. Sempre più spesso – dice – si mostrano incapaci di cogliere le emozioni, di entrare in sintonia con i drammi dell’altro, di mostrare empatia. È una vera patologia, l’alexitimia, ma se ne parla poco”.
Poi aggiunge: “Quale che sia la risposta, la gravità di questo che gli esperti definiscono l’analfabetismo affettivo apre le porte a comportamenti, nella vita dei ragazzi, inclini alla violenza, alla provocazione, all’aggressione verbale e fisica. Parlare a scuola della Shoah serve anche a scongiurare questo tipo di condotte”.