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domenica, Aprile 28, 2024
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“Soldato di Dio e amante di Al Qaeda”, un arresto nel blitz anti-terrorismo a Genova

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Blitz anti-terrorismo a Genova. Arrestato un uomo, originario del Bangladesh, residente nel capoluogo ligure ed è finito nel mirino della polizia per il suo attivismo nei circuiti telematici di matrice jihadista, riconducibili ad “Al Qaeda”. E’ accusato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. L’uomo si definiva sui propri account Facebook ‘Guerriero/Soldato di Dio’ e ‘Amante di Al-Qaeda’.

Le indagini della polizia, che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono partite alla fine del 2021 dopo mirati approfondimenti investigativi nei confronti dell’indagato. Secondo quanto ricostruisce la polizia, l’uomo aderiva “all’organizzazione terroristica pakistana ‘Tehrik-e Taliban Pakistsan (Ttp)’ associata ad Al Qaeda” ed è emersa “la sua disponibilità al combattimento ed al martirio”.

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L’uomo, nato nel Bangladesh ma residente a Genova, è accusato di avere “pubblicamente istigato attraverso la rete internet ed i social network Facebook ed Instagram a commettere delitti, anche di terrorismo”, e di aver fatto “apologia di alcuni atti di terrorismo”.

L’uomo, fanno sapere gli investigatori, in Italia con un permesso di soggiorno, è accusato di aver partecipato ad una organizzazione terroristica aderente a Al Qaeda, chiamata “Tehrik-e Taliban Pakistan (Ttp)”, inserita nell’elenco Onu di individui, gruppi, imprese ed entità inclusi nell’elenco delle sanzioni contro l’Isil (Da’esh) e Al-Qaeda, il cui obiettivo dichiarato è il rovesciamento del governo eletto del Pakistan per fondare un emirato basato sulla sua interpretazione della legge islamica, attaccando direttamente l’esercito pakistano e assassinando esponenti politici.

Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia, l’indagato si è attivato “per acquistare la bandiera dell’organizzazione terroristica di appartenenza” e ha divulgato “attraverso la rete internet, i social network Facebook ed Instagram e piattaforme di messaggistica istantanea, quali WhatsApp e Telegram, azioni violente” riconducibili agli stessi gruppi terroristici.

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