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martedì, Aprile 23, 2024
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Spaccio nel Casertano, compravano la droga con i soldi virtuali: arrestati 5 giovani

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Nella mattinata odierna, a Santa Maria Capua Vetere, San Prisco e Cento (FE), i Carabinieri
della Stazione di San Prisco (CE) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di cinque persone (tre in carcere, due agli arresti domiciliari), gravemente indiziate a vario titolo dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e hashish e detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso.

Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa,
inizialmente coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e successivamente, attesa la sussistenza del reato associativo, dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

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In particolare, le indagini, svolte tra la fine del 2015 e quella del 2018, attraverso
intercettazioni telefoniche, dichiarazioni degli assuntori delle sostanze stupefacenti nonché attività di riscontro, hanno consentito di:
– appurare l’esistenza di un gruppo di 11 giovani, sei dei quali minorenni, dediti allo
svolgimento dell’attività illecita nel territorio di Santa Maria Capua Vetere e zone limitrofe;
– riscontrare come il capo promotore, unitamente ai partecipi, avessero compiti ben
precisi nell’approvvigionamento, confezionamento e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana, distribuzione che avveniva nei pressi di luoghi di aggregazione di ragazzi di pari età.

Le intercettazioni captate hanno altresì permesso di fotografare il modus operandi alquanto
innovativo dei componenti dell’associazione: il promotore, infatti, comunicava con gli altri associati anche mediante un sistema informatico di messaggeria criptato noto come “Surespot” e provvedeva in parte all’approvvigionamento di stupefacenti (in particolare, di marijuana) del gruppo attraverso il servizio postale, previ accordi formalizzati via internet con pagamento dei fornitori in moneta virtuale “Bitcoin”.

La stretta sinergia tra la Direzione Distrettuale partenopea e la Procura presso il Tribunale
per i minorenni di Napoli ha consentito la contestuale emissione, da parte di quest’ultimo Ufficio, dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti degli indagati minorenni.

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