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sabato, Aprile 27, 2024
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Stroncata l’organizzazione terroristica “Ordine di Hagal”, potevano pianificare attentati anche a Napoli

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Su proposta del Questore di Napoli, il Tribunale di Napoli – Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione ha emesso nei confronti di cinque persone appartenenti ad un’associazione terrorista eversiva di estrema destra, denominata “Ordine di Hagal”, la misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nei comuni di residenza, ai sensi dell’art. 4 comma 1 lett. d) del D.Lgs n.159/2011.

Le misure irrogate variano da 3 anni, in un caso, a 3 anni e sei mesi negli altri quattro.

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Sgominata l’associazione terrorista “Ordine di Hagal”, con base nel Casertano ma pericolosamente attiva a Napoli

Il gruppo criminale, la cui esistenza e finalità eversive erano state accertate, nell’ambito di indagini della locale Procura della Repubblica a partire dal 2019, cui ha fatto seguito nel 2022 anche un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del GIP del Tribunale di Napoli, nei confronti degli appartenenti, aveva la propria base operativa in San Nicola la Strada (CE), ma prevalente estrinsecazione delle condotte pericolose nell’ambito della provincia di Napoli.

L’attività proponente dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, avallata dai Giudici della prevenzione, ha argomentato la concreta pericolosità dell’associazione terroristica, costituita dai cinque, mettendo in risalto come, accanto ad un serio programma criminoso volto alla realizzazione di azioni violente ed eclatanti a scopo terroristico ed eversivo, sussistesse una struttura associativa forte e stabile e, quindi, un apparato organizzativo ben più che semplicemente rudimentale, condizione minima richiesta ai fini dell’incriminazione penale ai sensi dell’art 270 bis del codice penale.

Avrebbero potuto compiere degli attentati

Gli appartenenti, infatti, avevano dotato l’associazione di una organizzazione gerarchico-piramidale, ben definendo tra loro compiti e ruoli. Dallo svolgimento dell’attività di propaganda, proselitismo, indottrinamento e reclutamento, svolta anche attraverso canali social, a quella dell’addestramento operativo.

Il Tribunale ha pertanto accolto le proposte avanzate dal Questore di Napoli, condividendo la prognosi di pericolosità personale degli associati, poi colpiti dalla misura di prevenzione, per ciascuno dei quali è stata evidenziata la ricorrenza di solidi elementi probatori, in sede cautelare, circa l’intenzione di passare all’azione tramite atti di tipo terroristico.

Le proposte di applicazione della misura di prevenzione personale sono state redatte ed istruite dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli.

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