La Giunta Comunale di Napoli, su proposta del vicesindaco con delega alla Toponomastica Laura Lieto, ha approvato una delibera per l’apposizione di una targa commemorativa in memoria di Salvatore Giordano, il giovane di 14 anni tragicamente scomparso dieci anni fa a causa del crollo di un fregio ornamentale dalla Galleria Umberto I. Il ragazzo, colpito mortalmente dal frammento, era riuscito a mettere in salvo gli amici che erano con lui in quel momento, dimostrando grande coraggio.
Targa commemorativa nella Galleria Umberto
La targa sarà collocata in corrispondenza dell’ingresso da via Toledo della storica galleria napoletana, oggi oggetto di un vasto piano di recupero e manutenzione. La decisione di ricordare Salvatore Giordano con un segno tangibile nasce da una proposta del consigliere comunale Gennaro Demetrio Paipais, e riflette l’impegno dell’amministrazione nel restituire decoro e sicurezza alla Galleria Umberto, ma anche nel ricordare chi ha perso la vita a causa dell’incuria e della mancata manutenzione degli spazi pubblici.
“La Galleria Umberto è tra le priorità della programmazione amministrativa e non potevamo dimenticare chi purtroppo è rimasto vittima dell’incuria“, ha dichiarato Paipais, sottolineando l’importanza di un gesto simbolico che possa rappresentare un monito per il futuro.
Anche l’avvocato della famiglia Giordano, Sergio Pisani, ha espresso profonda soddisfazione per l’iniziativa. “Questa targa è un tributo alla memoria di Salvatore e un invito alla responsabilità verso la sicurezza e la cura degli spazi pubblici“, ha affermato. Pisani ha sottolineato come l’approvazione di questa delibera rappresenti un segnale di cambiamento rispetto alla precedente amministrazione, che non aveva dato seguito a simili proposte.
“La memoria di Salvatore vivrà nei nostri cuori e la targa servirà a ricordarci l’importanza di prevenire tragedie simili in futuro“, ha concluso.
L’iniziativa ha trovato ampio sostegno all’interno dell’amministrazione comunale, che ha espresso la volontà di preservare la memoria di Salvatore Giordano, non solo come simbolo di una giovane vita spezzata, ma anche come richiamo alla responsabilità collettiva nella cura dei beni pubblici.
