L’estate era cominciata malissimo, per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti campani. E, se vogliamo, sta finendo anche peggio. L’equilibrio sulla quale poggia la normalità delle cose, dipende strettamente dal funzionamento del termovalorizzatore di Acerra. O, forse, bisognerebbe catalogarlo come inceneritore (anche se i dati delle emissioni ai camini non sono mai stati resi disponibili). Non esattamente un aspetto che lascia tranquilli i cittadini dell’area del napoletano e del Casertano, se si considera il fatto che l’impianto di Acerra è nato già obsoleto, al netto delle smentite di rito degli apparati dello Stato interessati. Particolarità confermata più volte, nel corso degli anni, dai continui guasti alle linee.
Secondo una recente analisi dei guasti, a conti fatti, il termovalorizzatore di Acerra non funziona a pieno regime dallo scorso maggio. Le riapertura della Linea 2 è datata solo 15 agosto, ma oggi è di nuovo fuori uso. Ciò, ovviamente, ha causato non pochi disagi a catena, intasando il ciclo integrato dei rifiuti. Il primo effetto dell’ennesimo blocco di una delle linee è il rapido riempimento degli Stir campani. Successivamente, la raccolta verrà prima rallentata e, in alcuni casi, sospesa. Ciò significa che cominceranno a crescere i cumuli di monnezza sui marciapiedi e ai lati delle strade. L’estate sta finendo: sarà un autunno caldissimo.