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sabato, Aprile 20, 2024
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Traffico di droga tra Napoli, Marano e la Sardegna: primi provvedimenti

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Era rimasta coinvolta in un blitz di qualche settimana fa con sette arrestati per i quali erano ipotizzati i reati di riciclaggio, autoriciclaggio e turbativa d’asta. Tra i destinatari delle ordinanze anche Luigi Del Prete e Carlo De Luca. Per loro si ipnotizzava l’aggravante del “metodo mafioso” e della “finalità agevolatrice del sodalizio denominato clan Orlando. Ieri il Riesame ha annullato l’ordinanza per una delle persone coinvolte: si tratta di Kateryna Halych. Grazie alle argomentazioni del suo legale, l’avvocato Luca Gili, la donna si è vista revocare la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I provvedimenti cautelari partirono da indagini coordinate dalla Procura di Napoli, avviate a partire dal mese di aprile 2019 nei confronti di un gruppo di narcotrafficanti, composto da soggetti campani e sardi, che aveva organizzato il trasporto di ingenti quantitativi di hashish. L’esame della documentazione acquisita nel quadro delle indagini, accertamenti bancari e patrimoniali, consentirono di ricostruire molteplici e sistematiche operazioni di acquisto di beni mobili e immobili (anche mediante la turbata libertà degli incanti in procedure esecutive), nonché di attività commerciali, compiute tra il 2014 e il 2018, il tutto riciclando e reimpiegando i proventi dei reati commessi e intestandoli a compiacenti prestanome.

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Stefano Medda, Carlo Tintis, Gaetano Tintis, Antonio Tintis, Matteo Tintis, Fabrizio Moroni, Fabrizio Medda e Vittorio Piras, tutti nati a Cagliari. Sono loro gli otto arrestati al termine dell’operazione “Sardina Panta Rei” svolta da polizia e Guardia di Finanza. I tre arrestati campani sono Luigi Del Prete, Carlo De Luca e Emiddio Romano, tutti e tre nati a Napoli. Sono già tutti in carcere, con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti e porto di materiale esplosivo. Un’indagine iniziata nel 2015, e che ha portato a scoprire un gigantesco traffico di hascisc dalla Campania alla Sardegna. Ben trenta i “trasferimenti” della droga in due anni, tutto avveniva utilizzando ditte di copertura – la società S.A.V.I. Alimentari di Napoli a favore della ditta “Bevande distribuzione” di San Gavino Monreale.

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