Gli equilibri di potere criminale, su tutta l’area del Litorale Domitio, sono sempre stati assai labili. A partire da Ischitella fino ad arrivare ai confini con il Lazio, il potere e, quindi, la gestione delle piazze di spaccio e delle attività criminali, è da anni conteso tra i clan locali e quelli africani. I secondi sono una potenza criminale emergente, dapprima insediatasi in zona, poi sviluppatasi negli anni, più volte hanno provato lo scacco matto. Ad esempio, è questa la storia che ha portato all’uccisione di Edokpa “Nokia” Gowin in una villetta di Pescopagano, a Mondragone. Nokia avrebbe dovuto consegnare un carico di droga già pagato a due emissari del clan Gagliardi-Fragnoli, attivo nell’area mondragonese.
La sentenza definitiva per i killer del clan
Non ci fu alcuna consegna e, anzi, il trafficante africano tentò la fuga. I killer del clan, però, riuscirono a bloccarlo. Lo trascinarono di nuovo nella villetta di Pescopagano. Lì Nokia subì efferate torture, poi gli spararono al petto e alla testa. I killer di questa storia del maggio 2014 sono Giuseppe De Filippis e Nino Capaldo. Da tempo a processo, questa mattina sono stati condannati in via definitiva in Cassazione. Ergastolo per De Filippis (tirato in ballo da Capaldo), 15 anni per Capaldo.