PUBBLICITÀ
HomeCronacaTruffe agli anziani, scovati i call center tra Scampia e Arenaccia

Truffe agli anziani, scovati i call center tra Scampia e Arenaccia

PUBBLICITÀ

Truffe agli anziani, scovati i call center tra Scampia e Arenaccia. Nel corso delle indagini della Procura di Genova è emerso che l’organizzazione criminale poteva contare su sicure basi logistiche. Come emerso in tutte le attività di indagine analoghe, i telefonisti hanno sempre operato in Campania.

Inoltre in tre zone sono stati creati dei veri e propri call center, cioè degli appartamenti da cui i telefonisti effettuano le chiamate dei raggiri e organizzavano le singole condotte truffaldine. Dunque i centralini telefonici sono stati trovati ad Aversa e nei quartiere Arenaccia e Scampia.

PUBBLICITÀ

Disposte le misure cautelari in carcere per Giuseppe Esposito, Antonio Fedele, Pasquale Paolone, Rosario Vittorio, Giuseppe Cretella, Beniamino Cipolletta, Luciano Treglia, Antonio Frattini, Giuseppe Di Maio, Giuseppe Marano, Sofia Sonia Buccini, Natascia Ferrone, Ciro Caiazza, Anna Auriola, Diego Febbraro, Gennaro Villone, Mario Monaco, Antonio Ponticelli, Giuseppe Desiato, Violetta Moroz, Stefano Di Guido, Salvatore Cecere.

Il blitz contro la banda dei truffatori

Lo scorso 9 aprile poliziotti della Squadra mobile di Genova hanno eseguito 77 misure cautelari e numerose perquisizioni nei comuni di Napoli e Caserta, nei confronti degli appartenenti ad un’associazione per delinquere specializzata nelle truffe ai danni di anziani. Le indagini sono iniziate nel giugno del 2023 dopo una truffa commessa nel capoluogo ligure e hanno permesso di accertare l’esistenza del gruppo criminale e di delineare il ruolo di ogni singolo partecipante.

Durante il periodo investigativo sono stati arrestate in flagranza di reato altre 75 persone e recuperati beni per oltre un milione e 700 mila euro. Gli arrestati usavano la tecnica del “finto incidente”, contattando telefonicamente le vittime a cui, fingendo di essere appartenenti alle Forze dell’ordine, veniva chiesto denaro o oggetti di valore per tirare fuori dai guai un loro parente che a loro dire aveva causato un grave incidente.

La base ad Aversa

I truffatori erano organizzati gerarchicamente, con ruoli ben definiti. C’erano i telefonisti, incaricati di raggirare le vittime e i “trasfertisti”, addetti al ritiro del denaro e dei beni, dislocati in svariate province italiane.

Utilizzando appartamenti adibiti a call center, venivano effettuate tra le 600 e le 1200 chiamate al giorno per poi impiegare tra le cinque e le sette pattuglie di operativi sul territorio che si occupavano della riscossione.

Sono 22 arresti

L’organizzazione forniva persino supporto logistico e assistenza legale in caso di intervento delle Forze dell’ordine. Delle 77 misure, 22 sono custodie in carcere e 55 di applicazione dell’obbligo di dimora nel comune di Napoli e dell’obbligo di presentazione giornaliera alla Polizia giudiziaria.

 

PUBBLICITÀ
Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.