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giovedì, Marzo 28, 2024
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Uccide la figlia di 2 anni per ‘vendetta’ all’ex, la piccola Edith è morta per soffocamento: l’autopsia

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Morta soffocata: è quanto emerge dalle prime risultanze dell’autopsia effettuata oggi, all’istituto di Medicina Legale dell’Università di Pavia, sul corpo della piccola Edith, la bimba di 2 anni trovata senza vita ieri mattina in un appartamento di Cisliano (Milano). Una morte per la quale risultata indagata per omicidio volontario la madre della bambina: Patrizia Coluzzi, 41 anni, è stata sottoposta a fermo su ordine della Procura di Pavia. Secondo gli inquirenti avrebbe ucciso la figlioletta per «vendetta» nei confronti dell’ex marito e padre della bambina.

L’indagine è condotta dal sostituto Roberto Valli insieme al procuratore Mario Venditti.
A condurre l’esame autoptico è stato, questa mattina, il medico legale Marco Ballardini. L’ipotesi del soffocamento, che sembra essere avvalorata dall’autopsia, era stata presa in considerazione dagli inquirenti già nelle prime ore dopo il ritrovamento del corpo,

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Per il medico legale la piccola Edith sarebbe morta intorno alle 22.30 di domenica sera: poco prima, Patrizia aveva videochiamato l’ex marito (che ha chiesto la separazione da lei a gennaio scorso) e gli aveva mostrato la bimba che dormiva. «Allora vuoi proprio farle del male?», le sue parole. Poi le urla: «Non vuoi proprio capire un c***!». È l’ultima volta che l’uomo vede la figlia viva.

L’omicidio choc: come un film dell’orrore

 

«Sei libero, sei libero. Ora puoi dedicarti al tuo bar, alle tue cazzate. Edith non c’è più», avrebbe detto al telefono Patrizia all’ex marito dopo averlo chiamato dopo la mezzanotte. La donna ora è ricoverata nel reparto di psichiatria al Fornaroli di Magenta (Milano), piantonata dai carabinieri: dagli esami tossicologici non è stato riscontrato un uso di alcol o droghe, ma gli inquirenti non escludono che dopo aver cercato di tagliarsi le vene abbia preso dei sedativi.

 

Secondo gli investigatori quella di Patrizia sarebbe stata una vendetta nei suoi confronti, per aver chiesto la separazione: «L’atteggiamento della donna anziché denotare la disperazione di una madre per la perdita della figlia, sembra suggerire il compiacimento per la vendetta inflitta in tal modo al marito reo di non voler proseguire la relazione con lei», la versione del pm Valli e dell’aggiunto Venditti, scrive il Corriere. In camera da letto sono state trovate anche «varie stampe formato A4» con frasi come «Scusate non sono abbastanza forte, non riesco a tollerare un altro abbandono da chi aveva promesso di proteggermi e invece mi ha fatto del male. Non ce la faccio». E poi gli 11 messaggi sullo specchio: «Non potevo permettere che restassi con lui», riferita all’ex marito.

La separazione e le accuse su Facebook di Patrizia

 

La donna aveva denunciato più volte l’ex marito, ma le sue accuse erano state archiviate dai magistrati perché infondate. Ossessionata dall’essere tradita, aveva anche un altro matrimonio alle spalle, con altri due figli gemelli. Domenica sera, prima di uccidere Edith, su Facebook si era lasciata andare ad un’altra invettiva contro l’ex: «Caro marito vai a denunciami ancora per calunnia e diffamazione. Denunciami ancora per sequestro di minore. Edith è la mia bambina. Non vi è alcuna calunnia. Purtroppo è vita reale».

 

Interrogato dai carabinieri, il papà di Edith ha spiegato perché il 1 dicembre dell’anno scorso aveva sporto denuncia proprio per diffamazione e calunnia, ma anche sottrazione di minore, furto e smarrimento degli effetti personali nei confronti di Patrizia: un mese prima la donna aveva tentato il suicidio, dopo aver postato sempre su Facebook altri attacchi al marito. Trovata stesa sul divano, sotto choc. In seguito a quell’episodio l’uomo era tornato a casa dei genitori a Milano e chiesto poi la separazione al Tribunale di Pavia. «Patrizia manifestava comportamenti depressivi dopo la nascita di Edith», ha detto agli investigatori. E anche sui muri della casa, un altro particolare inquietante. C’erano molte foto che ritraevano la donna e gli altri due figli, ma nemmeno una di Edith, come se non l’avesse mai davvero accettata.

 

L’autopsia: la piccola Edith è morta soffocata

 

Morta soffocata: è quanto emerge dalle prime risultanze dell’autopsia effettuata oggi, all’istituto di Medicina Legale dell’Università di Pavia, sul corpo della piccola Edith. L’indagine è condotta dal sostituto Roberto Valli insieme al procuratore Mario Venditti. A condurre l’esame autoptico è stato, questa mattina, il medico legale Marco Ballardini. L’ipotesi del soffocamento, che sembra essere avvalorata dall’autopsia, presa in considerazione dagli inquirenti già nelle prime ore dopo il ritrovamento del corpo. La donna si è poi prodotta delle ferite da taglio: attualmente è piantonata nell’ospedale di Magenta (Milano). L’udienza di convalida del fermo si svolgerà davanti a un giudice del Tribunale di Milano.

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