Il fatto è che di Julen non sono captati segnali di vita: una sonda, immessa quasi subito nel pozzo profondo 110 metri e largo al massimo una trentina di centimetri, si era bloccata a quota meno 78 metri a causa di una frana. Quindi nessuno conosce le condizioni del bambino, situazione completamente opposta a quella della vicenda di Alfredino Rampi, il bimbo caduto in un pozzo a Vermicino, i cui ultimi rantoli furono addirittura trasmessi dalla Rai in una drammatica diretta tv.
Si sta scavando senza sosta per arrivare a Julen, il bimbo caduto nel pozzo a Malaga. I minatori sono in azione da ieri. Continuano a scavare la roccia per aprire la galleria orizzontale che porterà alla zona in cui sarebbe il piccolo Julen. Un complesso lavoro manuale la cui durata sarà condizionata dalle caratteristiche del terreno e della roccia che compongono la montagna dove si trovava il pozzo.
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I minatori continuano a scavare la roccia per aprire la galleria orizzontale che porterà alla zona in cui sarebbe il piccolo Julen. Un complesso lavoro manuale la cui durata sarà condizionata dalle caratteristiche del terreno e della roccia che compongono la montagna dove si trovava il pozzo dove cadde il bambino il 13 gennaio.
Un portavoce della Guardia Civil ha evidenziato l’ ottimismo e l’incoraggiamento del gruppo di soccorso di Julen. Il dispositivo di soccorso è guidato dalla Brigata di soccorso minerario sfollata dalle Asturie, composta da otto membri. Hanno iniziato a scendere a coppie nel primo pomeriggio di ieri. Attraverso il tunnel verticale perforato parallelamente al pozzo dove si ritiene che il inferiore. Il portavoce dell’Istituto armato, Jorge Martín, ha chiesto in un’udienza chiamata ieri sera «pazienza». Nel periodo stabilito dalla squadra di soccorso per raggiungere l’obiettivo desiderato, che potrebbe essere esteso a 24 ore di lavoro.
