Una notte di piombo ha sconvolto la città di Napoli, purtroppo, culminata con la morte di Emanuele Tufano. La Squadra Mobile sta ricostruendo i momenti precedenti all’omicidio del giovanissimo coordinandosi con i magistrati della Procura di Napoli. Fondamentali saranno essere le immagini catturate dagli impianti di videosorveglianza e le testimonianze dei residenti al fine di ottenere informazioni utili a far luce sulla morte del 15enne incensurato.
Gli occhi elettronici avrebbero filmato un inseguimento tra due bande di motorini durante il quale c’è stata una pioggia di proiettili che ha interessato sia via Carmeniello al Mercato che la vicina via Antonietta De Pace. L’obiettivo degli inquirenti è anche tracciare tutti gli spostamenti della persona che ha sparato. In queste ore sono stati repertati diversi proiettili 9×21, alcuni dei quali si sono conficcati in quattro auto mentre altri sono stati rivenuti sul balcone di un palazzo e in alcuni cassonetti dei rifiuti.
Ragazzo di 15 anni ucciso a Napoli, la prof di Emanuele: “Hanno spezzato i tuoi sogni”
Sull’omicidio Tufano gli agenti stanno cercando di capire anche il possibile coinvolgimento degli altri due giovani feriti finiti all’ospedale Cto. Il 14enne è stato medicato per alcune coltellate ricevute sulle braccia e sulla fronte, invece, al 16enne è stata curata una ferita d’arma da fuoco su un braccio, infatti, è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza che ha consentito l’estrazione dell’ogiva ritenuta. Al momento le condizioni di salute dei due feriti sono sono buone.
Ragazzo di 15 anni ucciso a Napoli, la prof di Emanuele: “Hanno spezzato i tuoi sogni”
La morte di Emanuele Tufano ha colpito al cuore la città per la sua efferatezza e per la giovanissima età della vittima. Il 15enne incensurato, originario del rione Sanità, è stato ucciso dai colpi di pistola e la sua professoressa Oriana Portoghese gli ha dedicato un lungo post su Facebook.
«Oggi é una brutta giornata. Oggi abbiamo perso un po’ tutti.. Oggi sento ancora piú forte il peso del lavoro che faccio… Fuori piove ed io mi sento morire. Leggo la notizia Napoli,15 enne ucciso a Corso Umberto durante una sparatoria” Ma lui non era un quindicenne, era un mio alunno. Aveva una famiglia, aveva amici, aveva interessi ma soprattutto sogni, sogni spezzati in una notte di ottobre. Quindi non era un semplice “quindicenne” ma un figlio di questa città che ancora una volta si é dimostrata “croce e delizia”. Da quando ho saputo vedo solo i suoi occhi davanti a me, occhi timidi e belli. Oggi mi chiedo se avessi potuto fare di più, se la scuola avesse potuto fare di piú… Ti chiedo scusa a nome di tutti tesoro mio perché non siamo stati capaci di garantirti un futuro… Buon viaggio piccolo mio, oggi é veramente una brutta giornata», conclude la docente.