Paolo Pagnozzi torna in liberta. Questa la decisione presa dal Riesame di Napoli per il figlio del boss di San Martino Valle Caudina Gennaro (gruppo originario della periferia orientale di Napoli). All’uomo erano contestati con il ruolo di mandante i reati di usura ed estorsione aggravati dal metodo mafioso e dall’aver favorito il clan Pagnozzi, di cui, secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Paolo Pagnozzi sarebbe il reggente. E così il Tribunale del Riesame di Napoli, Presidente Maria Vittoria Foschini, ha accolto le argomentazioni del collegio difensivo (avvocati Giuseppe Milazzo del foro di Nola, Immacolata Romano del foro di Napoli e Giovanni Adamo del foro di Avellino) tese a dimostrare l’assoluta estraneità del presunto ras della mala sammartinese evidenziando che le intercettazioni tra Paolo e lo zio Gerardo Marino (assistito dagli avvocati Giuseppe Milazzo e Giovanni Adamo), incarcerato per questi fatti e poi messo agli arresti domiciliari dallo stesso giudice a seguito dell’interrogatorio di garanzia, benchè suggestive non potessero in alcun modo assurgere ad elementi indiziari da porre a sostegno di una misura cautelare. I difensori di Pagnozzi in particolare hanno rivendicato l’assoluta carenza di gravi indizi, a fronte di tre anni di indagini fatte di captazioni telefoniche ed ambientali, perquisizioni e mancati sequestri, pedinamenti e dichiarazioni rese dalle presunte persone offese, a loro dire vessate e minacciate dagli strozzini, linea che è stata premiata con la scarcerazione immediata di Pagnozzi che torna ad essere un uomo libero.