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giovedì, Aprile 25, 2024
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Vaccino anti-covid Pfizer, arriva l’ok dall’America: “Efficace e sicuro”

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Vaccino anti-covid Pfizer, arriva l’ok dall’America: “Efficace e sicuro”.  La Food and Drug Administration statunitense afferma in un rapporto postato online che la sperimentazione del vaccino Pfizer ha mostrato come il prodotto sia molto “efficace” nel prevenire il Covid-19 e incontri i criteri necessari sul fronte della sicurezza, non sollevando particolari preoccupazioni. La riunione in cui la Fda dovrebbe dare il via libera alla somministrazione del vaccino è attesa in settimana.

Covid, partito programma per il vaccino: la prima dose somministrata a una 91enne

E’ partito questa mattina come previsto il programma di vaccinazioni anti-Covid nel Regno Unito e la prima dose è stata somministrata ad una signora novantenne. Secondo quanto riporta la Bbc, la donna – Margaret Keenan, che compirà 91 anni la settimana prossima – ha ricevuto il vaccino Pfizer-BionTech questa mattina alle ore 6:31 (le 7:31 in Italia) nell’Ospedale universitario di Coventry. Entro fine mese dovrebbero essere vaccinate nel Paese fino a quattro milioni di persone.

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Come il vaccino funzionerà in Italia

Un hub per la distribuzione dei vaccini in ogni Regione, oltre 28 milioni di dosi a disposizione entro la fine di marzo, un’indagine sierologica per valutare qualità e durata della risposta del vaccino sulla popolazione, quasi 6,5 milioni di italiani che rientrano nelle categorie ‘prioritari’ da vaccinare, la possibilità che anche i medici in pensione possano dare un contributo per sgravare il personale degli enti locali. Il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, ha illustrato gli ultimi aggiornamenti del piano vaccini alle Regioni nella riunione convocata dal ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia. A partire proprio dallo screening su un «campione rappresentativo» di vaccinati «stratificati per area geografica, età, genere e stato di salute» che verrà realizzato sul campo dall’Istituto superiore di Sanità.

VALUTARE LA RISPOSTA IMMUNITARIA

L’obiettivo è quello di valutare la «specificità della risposta immunitaria, la durata della memoria immunologica e identificare i correlati di protezione». L’indagine sarà eseguita immediatamente «prima della vaccinazione (tempo zero) e a distanza di uno, 6 e 12 mesi». Una volta che saranno disponibili «le evidenze scientifiche» dell’indagine, queste saranno «pubblicate ed utilizzate a fini informativi e valutativi». Alle Regioni sia Arcuri sia Boccia hanno ribadito la necessità che vi sia un loro coinvolgimento immediato. In quanto è probabile che l’Agenzia europea per i medicinali conceda una prima autorizzazione all’immissione in commercio già entro la fine dell’anno dei primi vaccini. «Mai come in questo momento – ha sottolineato Boccia – il rapporto di collaborazione con le Regioni e gli enti locali sarà decisivo nel contrasto al virus».

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