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giovedì, Marzo 28, 2024
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Vele di Scampia come il muro di Berlino, gli abitanti portano via pietre come cimelio

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Dei cimeli da portarsi dietro in ricordo di un simbolo di degrado al quale la popolazione ha risposto con la lotta e la dignità. Gli aderenti al Comitato Vele di Scampia e i residenti del Lotto M hanno deciso di raccogliere alcuni dei detriti in cemento, lascito dell’azione delle pinze che hanno iniziato a demolire questa mattina la Vela verde, la torre A, per conservarli nella propria abitazione o per regalargli agli amici. «Oggi è solo l’inizio della lotta, che non si fermerà fin quando tutte le famiglie delle Vele non avranno un alloggio dignitoso» hanno ricordato questa mattina dal Comitato menzionando Vittorio Passeggio quale mentore delle battaglie dei cittadini di Scampia. Tutti loro avevano indosso una maglietta raffigurante le Vele e la scritta “Siamo solo dei sognatori abusivi’’, in riferimento al fatto che tanti anni fa molte delle famiglie alle Vele avevano occupato le case in attesa, un giorno, di regolare la propria posizione.

Un nuovo giorno per Scampia, inizia l’abbattimento della Vela verde

“Questo è solo l’inizio, Scampia vuole tutto”. Questo lo striscione affisso stanotte sulla Vela verde. Oggi è una giornata storica per il quartiere della periferia a nord di Napoli, inizierà l’abbattimento di uno dei simboli dell’abbandono e del del degrado. Da oggi Scampia non sarà più la stessa.

Ore 11: 17, inizia la demolizione

E’ ufficialmente iniziata alle ore 11.17 la demolizione della prima delle ultime quattro Vele di Scampia. In un’area di Napoli per anni simbolo di degrado, spaccio di droga, camorra ma anche lotta dei cittadini per ottenere il riconoscimento dei loro diritti, parte così il progetto Re-Start Scampia che prevede, nella prima fase, l’abbattimento delle Vele A, C, D e la rigenerazione della Vela B. L’obiettivo è quello di trasformare la ‘Scampia di Gomorra’ in una periferia a misura dei cittadini. Tanti applausi dei cittadini e il segno della vittoria mostrato dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Pochi secondi prima del via, un cittadino ha urlato: «Abbattila e abbatti anche i pregiudizi che ci hanno addossato».

La demolizione della Vela A, nota anche come Vela Verde, sta avvenendo mediante degli escavatori, allestiti con una pinza oleodinamica. La Vela A è alta 45 metri; 50mila i metri cubi da demolire e 1800 i mq di area coperta. L’intervento di demolizione durerà circa 40 giorni.

Realizzate negli anni ’80, su progetto di Franz di Salvo, il complesso delle Vele era originariamente composto da 7 edifici (a corpo doppio), collocati su due lotti diversi: il lotto L, che ne accoglieva tre, e il lotto M, sul quale ne furono realizzati quattro. La demolizione delle tre Vele del lotto L (Vele F, G, H) è avvenuta in tre distinti momenti, con gli abbattimenti del 1997, del 2000 e del 2003. Il progetto Re-Start Scampia prevede, nella prima fase, l’abbattimento, sul lotto M, delle Vele A, C, D e la rigenerazione della Vela B. Oggi è stata abbattuta la Vela A, detta anche Vela Verde. A tutt’oggi, sono stati trasferiti nei nuovi comparti di edilizia residenziale pubblica più di 800 nuclei familiari. L’ultimo trasferimento ha riguardato gli abitanti della Vela A nei nuovi alloggi (124) realizzati lungo via Gobetti.

La storia di Scampia

Una storia complicata sin dall’inizio fatta di sviluppo mancato, crescente degrado, piazze di spaccio e camorra prima di una difficile rinascita. In praticamente 50 anni di vita le Vele di Scampia hanno vissuto numerosi fasi, molte delle quali a dir poco complicate. Progettate dall’architetto Franz di Salvo e commissionate dall’allora Cassa del Mezzogiorno, le Vele furono realizzate tra il 1962 e il 1975 , distribuite in due Lotti, per un totale di 7 edifici: l’A, B, C e D, per il Lotto M e F, G e H al Lotto L. Ma quello che si sperava potesse diventare un fiore all’occhiello abitativo in un territorio lontano dal centro cittadino, divenne presto un’occasione mancata di cui hanno goduto dei benefici principalmente clan di camorra e speculatori politici che sfruttarono il progressivo e perenne abbandono. Dopo il terremoto del 1980 trovarono riparo nelle Vele numerose famiglie sfollate da quel terribile sisma e in molti occuparono le case senza averne il diritto, cosa peraltro andata avanti sino ai giorni nostri. Nel frattempo, i gruppi camorristici di Scampia-Secondigliano diedero vita ad una fiorente attività di spaccio di stupefacenti con le Vele di Scampia che divennero centrale della droga.

 

A farla da padrone, per oltre vent’anni, la cosca dei Di Lauro e dei suoi affiliati che aveva il suo capo indiscusso in Paolo Di Lauro alias “Ciruzzo o milionario’’. Gli affari della vendita di stupefacenti generarono guadagni milionari con la vendita di cocaina, eroina, marijuana, hashish che richiamarono quello che furono denominati zombi, ossia tossicodipendenti che faticavano persino a stare in piedi, in fila per comprare la dose. Le Vele divennero un luogo inaccessibile, con sentinelle ad ogni angolo e difficoltà in alcuni casi per gli stessi abitanti costretti a chiedere il permesso anche per tornare nelle proprie abitazioni. Dopo la faida di camorra tra i Di Lauro e gli Scissionisti negli anni ‘2004-2005 che fece oltre 80 morti, l’azione incisiva delle forze dell’ordine riuscì nell’impresa di chiudere numerose piazze di spaccio ed anche alle Vele il supermarket della droga s’affievolì sino quasi a scomparire, sostituite da complicati progetti di affrancamento dal degrado portato dallo storico Comitato Vele e dalle altre associazioni territoriali di Scampia.

Le vicende camorristiche dei Di Lauro e degli altri gruppi furono poi nella fiction “Gomorra’’, con alcune scene girate proprio alle Vele di Scampia in cui recitarono diversi abitanti del posto. Nel corso del tempo tre gli abbattimenti degli edifici. Il primo si ebbe nel 1998 con la demolizione della Vela F. Il secondo abbattimento avvenne nel 2000 e interessò la Vela G. In entrambi i casi, l’amministrazione in carica era quella di Antonio Bassolino. Il successivo abbattimento si ebbe nel 2003 (sindaco Rosa Russo Iervolino) con la distruzione della Vela H. Ora il progetto di riqualificazione “Restart Scampia’’ con l’imminente distruzione della Vela verde seguita poi da quella rossa e da quella gialla e la riqualificazione della celeste.

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