Videochiamata in diretta dal carcere per imporre il pizzo, così agivano i ras della Vanella Grassi. Dalla cella Paolo Esposito ‘o Porsche, figlio del più noto Vincenzo, impartiva gli ordini e Pasquale Mazzucchiello li eseguiva. Entrambi sono stati arrestati dagli agenti del commissariato di Secondigliano, guidati dal vice questore aggiunto Raffaele Esposito, coordinati dall’ispettore Luca Boccia, e dai colleghi della squadra mobile, dirigente Alfredo Fabbrocini. Tutto è partito dalla coraggiosa denuncia dei commercianti di San Pietro a Patierno che hanno riposto fiducia negli agenti della squadra investigativa ed operativa di Secondigliano.
LE ACCUSE CONTRO LA VANELLA GRASSI
Dunque ieri i poliziotti hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti dei due ras della Vanella Grassi. Per loro l’accusa è di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’attività dell’associazione camorristica denominata Vanella Grassi.
In particolare, l’attività di indagine, è stata avviata dalla denuncia sporta dal gestore di una pescheria ubicata a San Pietro a Patierno in seguito a condotte estorsive che sarebbero state realizzate in suo danno nel mese di marzo 2023. Così gli agenti hanno iniziato a documentare le condotte illecite, disposte tramite videochiamate dal carcere da uno degli indagati, scoprendo che le richieste sono state realizzate anche verso altri esercenti nel quartiere San Pietro a Patierno sempre evocando l’appartenenza alla Vanella. Una vera e propria mazzata per il clan già colpito duramente da una serie di interventi e arresti nei mesi scorsi.