13.9 C
Napoli
venerdì, Aprile 19, 2024
PUBBLICITÀ

Whirlpool cede il sito di Napoli, sciopero e rabbia dei lavoratori

PUBBLICITÀ

Whirlpool EMEA intende procedere con la riconversione del sito di Napoli e la cessione del ramo d’azienda a una società terza «in grado di garantire la continuità industriale allo stabilimento e massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano». È quanto ha annunciato l’azienda durante un incontro oggi a Roma tra vertici e rappresentanti dei sindacati per un aggiornamento sul Piano industriale Italia 2019-2021. Immediata la proclamazione di uno sciopero dei lavoratori in tutti i siti italiani del gruppo. Nel pomeriggio dovrebbe esserci un incontro al Mise.

«Nei prossimi giorni, Whirlpool lavorerà con le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e nazionali per definire tutti i dettagli e le tempistiche della riconversione, che saranno resi noti non appena possibile» scrive l’azienda nella nota relativamente al sito di Napoli.

PUBBLICITÀ

«Whirlpool – si legge nel comunicato- ha ribadito la strategicità dell’Italia all’interno della regione EMEA da un punto di vista industriale e commerciale e ha confermato le direttrici strategiche del Piano Industriale firmato lo scorso 25 ottobre presso il MISE; in particolare gli investimenti pari a 250 milioni per il triennio 2019-2021 in attività di innovazione, prodotto, processo e ricerca e sviluppo nei suoi siti industriali in Italia. Nei primi mesi del 2019 sono già stati allocati oltre 80 milioni di euro. Sono stati inoltre riconfermati per i siti di Cassinetta di Biandronno – VA (polo EMEA per i prodotti da incasso per le categorie freddo e cottura), Melano – AN (hub regionale per i piani cottura ad alta gamma) e Siena (dedicato alla produzione di congelatori orizzontali) la specializzazione in atto e i volumi produttivi e occupazionali previsti dal Piano Industriale firmato lo scorso ottobre. Il trasferimento a Comunanza (AP) della produzione delle lavatrici e lavasciuga da incasso dalla Polonia è stato altresì confermato. Il sito beneficerà quindi di un incremento dei volumi che porterà la produzione totale a oltre 800 mila unità».

L’incontro tra sindacati e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio è stato convocato per martedì 4 giugno presso il Mise. Così si legge in una nota unitaria dei sindacati di categoria Fim, Uilm, Fiom e Uglm in cui si aggiunge «diamo per scontato che il Governo chieda a Whirlpool di rispettare l’accordo sottoscritto il 25 ottobre 2018 in sede istituzionale, non solo per elementari esigenze di tutela dei lavoratori, ma anche perché di quell’accordo fu sottoscrittore anche lo stesso ministro». Subito dopo l’annuncio da parte di Whirlpool della decisione di vendere lo stabilimento di Napoli, una delegazione sindacale si è recata al Mise, per chiarire la gravità della situazione e ottenere la convocazione del tavolo. I sindacati fanno sapere anche che assemblee e scioperi sono stati indetti in tutti gli stabilimenti del gruppo. «Qualsiasi ipotesi di modifica del piano e di chiusura di chiusura di stabilimenti è per noi inaccettabile», concludono i sindacati.

La chiusura dello stabilimento Whirlpoool di Napoli è una «cosa gravissima, anche perché meno di un anno fa è stato fatto un accordo al Mise che prevedeva invece investimenti ed il mantenimento di tutte le attività produttive. Non è accettabile. Serve una risposta immediata» ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sottolineando che « Napoli e il Mezzogiorno hanno pagato già abbastanza e quindi credo sia necessario che anche il governo intervenga per far cambiare idea alla multinazionale e far rispettare gli accordi».

«Diciamo no alla chiusura della Whirlpool di Napoli, vìola gli accordi presi con sindacato e Governo e segna volontà di disimpegno dall’Italia» lo hanno detto Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile dei settori auto e elettrodomestici, e Antonello Accurso, segretario generale della Uilm Campania, al termine dell’incontro tenutosi a Roma con i vertici della Whirlpool. «La decisone dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Napoli – hanno aggiunto – colpisce quattrocentocinquanta famiglie, offende un territorio già duramente provato dalla crisi e dalla disoccupazione, vìola un accordo che la multinazionale aveva siglato ad ottobre 2018 con le organizzazioni sindacali e il Governo, secondo cui nessuno stabilimento avrebbe dovuto chiudere, e segna quindi l’intenzione di disimpegnarsi dall’Italia. Lotteremo con tutte le nostre forze per scongiurare una decisione così scellerata. Whirlpool ha provato a imbellettare la sua decisione parlando di ‘vendita della fabbricà, ma si tratta di eufemismi che suonano come una presa in giro e che rischiano di esacerbare ancora di più gli animi in una terra con enormi problemi sociali». «Chiediamo al Ministero dello Sviluppo economico – hanno concluso Ficco e Accurso – di convocarci immediatamente, per esigere da Whirlpool il rispetto dell’accordo sottoscritto il 26 ottobre del 2018, in cui, in cambio di una proroga degli ammortizzatori sociali, non solo si garantisce la permanenza di tutte le fabbriche italiane, ma addirittura ci si impegna a concentrare proprio a Napoli l’intera produzione delle lavatrici di alta gamma. Il Governo deve costringere Whirlpool a tenere fede agli impegni sottoscritti in sede istituzionale, altrimenti l’Italia perderà ogni credibilità e la multinazionale si disimpegnerà progressivamente dal nostro Paese chiudendo uno stabilimento dopo l’altro».

«Napoli tradita da Whirlpool». È l’accusa della Fiom-Cgil in una nota, dopo l’annuncio del management della multinazionale americana di vendere lo stabilimento di Napoli. «Solo a ottobre scorso, con un accordo quadro sottoscritto in sede ministeriale, quindi con l’impegno anche del ministro Di Maio, Whirlpool aveva dato garanzie di investimenti e salvaguardia dell’occupazione in tutti gli stabilimenti del gruppo», dice la Fiom. Per la Fiom «è inaccettabile che gli impegni presi vengano disattesi in questo modo, a ogni cambio di management. Abbiamo chiesto un incontro urgente al Ministero. È necessaria una presa di posizione del governo, co-attore dell’accordo quadro che ad oggi viene messo in discussione dall’azienda. Tutti gli stabilimenti del gruppo si sono fermati, con produzioni bloccate in tutto il gruppo».

«Ugl con le altre sigle sindacali proclama lo stato di agitazione dei lavoratori in tutti gli stabilimenti del Gruppo Whirlpool che ci ha comunicato di non voler investire più nello stabilimento di Napoli, del quale oggi pensavamo di discutere una situazione di criticità, di certo non una svendita». Lo dichiara il segretario generale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, riferendo che ‘il confronto di coordinamento nazionale Fiom, Fim, Uilm e Ugl Metalmeccanici e azienda è terminato dopo soli dieci minuti, come un fulmine a ciel sereno. Chiediamo – conclude Spera – un incontro immediato al ministero dello Sviluppo economico per evitare il disimpegno della multinazionale degli elettrodomestici con la vendita il sito’.

«Non possiamo accettare la chiusura del sito Whirlpool di Napoli: metteremo in campo tutte le azioni necessarie e saremo al fianco della categoria dei metalmeccanici e dei lavoratori per salvaguardare il loro posto di lavoro ed il loro futuro». Così Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania, ha commentato la notizia della cessione del sito ad una società terza. «Il nostro appello va anche a tutte le istituzioni territoriali affinché si faccia tutto il possibile per garantire l’occupazione nel sito di Napoli della Whirlpool – aggiunge – una multinazionale che dovrebbe avere la consapevolezza e la responsabilità che tali decisioni vedranno delle serie conseguenze, perché gli accordi vanno rispettati e non possono essere calpestati in questo modo».

«Secondo quanto riferito dai vertici aziendali la profittabilità del sito, nonostante gli investimenti che in questi anni sono di circa 70 milioni, resta sotto la media del gruppo e quindi non più sostenibile. L’annuncio è arrivato senza nessun preavviso, di fatto una scelta unilaterale a cui abbiamo risposto immediatamente, dichiarando per l’intera giornata di oggi uno sciopero di 8 ore, su tutti i turni in tutti i siti del gruppo». Così la segretaria nazionale Fim Cisl Alessandra Damiani. «All’ordine del giorno la presentazione del profit plan. Durante l’incontro l’azienda ha confermato il trend positivo dei volumi per i siti di Cassinetta, Melano, Comunanza, Siena, e confermato che la reindustrializzazione dell’area di Teverola a Caserta dove al momento sono stati riassunti 15 lavoratori a cui seguiranno, hanno riferito i vertici, altre 60 assunzioni. Mentre Riteniamo la scelta da parte della Whirlpool di chiudere il sito partenopeo inaccettabile, c’è un piano industriale, siglato circa 6 mesi fa insieme al governo, che prevede investimenti e rilancio di tutti i siti, Napoli compreso. Su Teverola poi, l’azienda sta disattendendo gli impegni sulla reindustrializzazione del sito che procedono lentamente. Tutto questo è inaccettabile soprattutto a fronte dei risultati economici e di volumi che in questi anni il gruppo sta avendo. Ora una delegazione sindacale si sta recando al Ministero dello Sviluppo Economico. Riteniamo urgente un incontro con il Ministro, è inaccettabile cancellare il lavoro fatto e 420 posti di lavoro in questo modo esigiamo dall’azienda il rispetto degli accordi presi, bisogna trovare subito una soluzione che tuteli e garantisca il lavoro ai 420 lavoratori del sito di Napoli e le loro famiglie e su Teverola va accelerato il processo di reindustrializzazione che procede troppo lentamente rispetto agli impegni presi. Saranno organizzate assemblee informative con tutti i lavoratori a partire da settimana prossima e se non dovessimo avere risposte da parte dell’azienda continueremo con la nostra azione di lotta. Il trendi positivo dei volumi per i siti di Cassinetta, Melano, Comunanza, Siena, e confermato che la reindustrializzazione dell’area di Teverola a Caserta dove al momento sono stati riassunti 15 lavoratori a cui seguiranno, hanno riferito i vertici, altre 60 assunzioni». Per Napoli «riteniamo la scelta da parte della Whirlpool di chiudere il sito partenopeo inaccettabile, c’è un piano industriale, siglato circa 6 mesi fa insieme al governo, che prevede investimenti e rilancio di tutti i siti, Napoli compreso. Su Teverola poi, l’azienda sta disattendendo gli impegni sulla reindustrializzazione del sito che procedono lentamente. Tutto questo – per la Fim – è inaccettabile soprattutto a fronte dei risultati economici e di volumi che in questi anni il gruppo sta avendo».

«Napoli non può permettersi la perdita di 430 posti di lavoro, non può farlo dopo che l’azienda Whirlpool ha sottoscritto, solo sei mesi fa, un piano industriale che prevedeva investimenti fino al 2021 e l’aumento di ore di lavoro nello stabilimento napoletano come in quello di Carinaro; la vertenza riguarda inoltre anche 140 lavoratori dell’indotto nell’avellinese», dichiarano in una nota congiunta il sindaco Luigi de Magistris e l’assessore al Lavoro Monica Buonanno. «È urgente e necessario che il Mise apra le porte a questa dolorosa vertenza e che riconosca la necessità del lavoro come una priorità del Mezzogiorno” concludono de Magistris e Buonanno».

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Sorpresa all’Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia: “Problemi fisici”

Sorpresa all'Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia e lo annuncia sui social. "GRAZIE A TUTTI PER IL SUPPORTO❤️ PURTROPPO PER...

Nella stessa categoria