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venerdì, Marzo 29, 2024
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Molto benessere, poca qualità della vita

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La qualità della vita è concetto più moderno di reddito e patrimonio o status personale per misurare il livello di benessere di un paese, sia esso nazione, regione o piccola cittadina. La qualità della vita comprende il traffico automobilistico e il conseguente livello di inquinamento ambientale. Comprende il grado di istruzione della popolazione, la disponibilità di infrastrutture formative, il loro livello qualitativo. La qualità della vita dipende dal grado di sicurezza del territorio e della popolazione, dalla libertà di percorrere una strada cittadina alle 11 di sera senza temere nulla, dalla cultura criminale di una comunità. Dipende ancora di più dal grado di trasparenza della pubblica amministrazione, dall’immediata disponibilità del funzionario o impiegato pubblico all’espletamento di una pratica di comune diritto del cittadino. E poi dallo stato d’uso delle strade, delle condotte idriche, dei sistemi di raccolta dei rifiuti, dell’illuminazione pubblica. Dalla disponibilità di spazi verdi, di parchi pubblici, di arredi urbani, di igiene ambientale pubblica. E per finire dall’aspettativa di vita di un nascituro.

E’ evidente allora che la qualità della vita dipende molto più da condizioni esterne all’individuo o se si vuole alla famiglia che da condizioni interne. In altre parole la qualità della vita è un bene pubblico, un bene cioè che viene goduto da tutti indistintamente senza che sia possibile escluderne il consumo da parte di qualcuno. Pensiamo a una piazza pubblica. Il ricco che volesse passare in una piazza bellissima ed adatta al suo stato non potrebbe in alcun caso proibire al povero l’accesso e quindi decide di non contribuire all’abbellimento della piazza. Del resto colui che evita di contribuire ad una spesa pubblica non è in alcun modo estromesso dal godimento del bene prodotto. Chi non paga la tassa automobilistica può tranquillamente circolare per le strade. L’evasione fiscale dipende strettamente dal grado di controllo da parte del Ministero delle Finanze, tanto più bassa è la probabilità di venire controllati tanto più alta sarà l’evasione e tanto più alto è il livello di corruzione dei controllori tanto più alta è l’evasione, ecc… .

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La qualità della vita non dipende dunque dalla quantità di denaro che si può spendere nell’arco della giornata. Si può essere convinti del contrario senza che ciò corrisponda alla realtà. Approfondite analisi statistico-sociali dimostrano che il livello di sviluppo di una nazione non è strettamente correlato al livello della qualità della vita. E’ possibile trovare più sviluppo economico, più industrie, più commercio, più lavoro e minore qualità della vita. Naturalmente il peggio è quando si trova meno sviluppo e minore qualità della vita. Quando si ha pochissimo denaro, poco lavoro e una brutta qualità della vita. Ma sarebbe da sciocchi accettare più sviluppo e minore qualità della vita. Non è un fatto morale. E’ un fatto politico. La qualità della vita può essere governata solo a livello politico. Attraverso la legge oppure attraverso la rivoluzione. Sarebbe necessario che ognuno, ogni singolo cittadino dedicasse un maggiore impegno alla politica così da spingere le autorità ad adottare i necessari provvedimenti per migliorare la qualità della vita.

Siamo però al punto di partenza. Perché il singolo cittadino non ha intenzione di investire in una cosa pubblica dove tutti possono consumarne i frutti e non tutti sono tenuti a pagarne le spese. Per fortuna però questa legge economica ha un limite, un difetto di funzionamento. Non tutti si comportano esclusivamente secondo il loro interesse personale, c’è qualcuno che coltiva anche un interesse pubblico. Qualcuno che è sensibile anche al lato politico delle cose. Le nostre realtà politiche hanno un bisogno esagerato di queste persone. Non siamo sottosviluppati. Il livello di reddito delle nostre famiglie è sufficientemente elevato. Il livello di povertà è basso, è molto più basso di città supersviluppate come New-York o Londra. Abbiamo un elevato potere di acquisto, considerato anche l’economicità dei beni e dei servizi che compriamo. La vita dalle nostre parti è molto meno cara che nelle città italiane del Nord. Ma abbiamo una qualità della vita molto bassa. I beni pubblici, le strade, gli ospedali, i servizi pubblici in genere, sono una rarità e quasi sempre sono scadenti. Se è vero che ognuno ha quello che si merita, allora noi meritiamo una bassa qualità della vita. Vuol dire che il livello reale di qualità della vita che abbiamo è quello che veramente desideriamo?

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