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Avellino, Napoli sconfitto 3-0

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MILANO, 30 settembre 2003 – La giustizia sportiva ha praticamente archiviato i fatti di Avellino: oggi pomeriggio, infatti, il giudice ha inflitto al Napoli la sconfitta per 3-0 a tavolino, assegnando i tre punti alla squadra irpina per un derby che non si è mai giocato e che, purtroppo, sarà soltanto ricordato per la tragica morte di Sergio Ercolano, tifoso azzurro di soli 19 anni. Nel dispositivo della sentenza è evidenziato che la partita “non è stata disputata a seguito e a causa dei ripetuti e gravi atti violenti perpetrati da tifosi del Napoli, in un quadro generale caratterizzato dalla mancanza – sempre dipendente dalla medesima causa – delle condizioni necessarie per un regolare svolgimento del gioco”. Il provvedimento, comunque, era nell’aria proprio per lo sconcerto creato in tutti gli ambienti dopo gli incidenti scoppiati prima della gara. Da più parti (compreso il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu) si era invocata una punizione esemplare, che servisse quasi come un monito per il futuro.
E già nella scorsa settimana era arrivata la prima stangata per il Napoli: campo squalificato per cinque turni. Non solo, la partite in campo neutro saranno disputate a porte chiuse (come è già accaduto sabato scorso per Napoli-Ascoli terminata 1-1 a Campobasso). Una soluzione straordinaria (mai si era ricorso a tanto) che aveva creato molto malumore nell’intero capoluogo campano: i tifosi (quelli veri) si sentono infatti penalizzati oltremisura per colpa di alcuni facinorosi che nulla hanno a che vedere con lo sport. Anche per questa ragione la società ha già preannunciato ricorso contro i provvedimenti e sta valutando la possibilità di denunciare i teppisti che hanno provocato gli scontri.
Proseguono senza soste, intanto, le indagini della procura campana per individuare i teppisti che la sera del 20 settembre hanno trasformato uno stadio di calcio in un campo di battaglia. Attraverso le immagini gli inquirenti avrebbero già identificato alcune decine di persone che dovrebbero essere raggiunte nei prossimi giorni dai provvedimenti giudiziari. Pesanti (e non poteva essere altrimenti) le accuse: lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale, devastazione e rapina (questi ultimi due reati porterebbero anche all’arresto degli indagati). Nelle prossime ore i magistrati avellinesi cercheranno di fare il punto della situazione in collaborazione con le forze dell’ordine. C’è anche in piedi un’altra inchiesta: quella per “omicidio colposo” scattata a carico di tre persone (due dirigenti dell’Avellino e un tecnico comunale) dopo la morte di Ercolano. Gli inquirenti stanno valutando le perizie per capire le ragioni che hanno portato il ragazzo a lanciarsi sulla tettoia in plexiglass, il cui cedimento ha causato la caduta mortale da circa 10 metri.

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