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martedì, Aprile 23, 2024
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A Roccaraso non c’è la neve, la rabbia dei napoletani: «Vogliamo i soldi indietro»

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Roccaraso scoppia la guerra dello Skipass. Pronti a dar battaglia tutti quegli sciatori che, all’inizio della stagione, lo hanno pagato in anticipo e – causa mancanza neve – non riescono a utilizzarlo come avrebbero dovuto.

A denunciare la “querelle” è l’avvocato Angelo Pisani, fondatore dell’associazione Noiconsumatori.it, che rivendica il «diritto al rimborso, e pure tante scuse, quando non viene garantito l’utilizzo degli impianti del comprensorio». Secondo l’avvocato napoletano sarebbero «già centinaia gli sciatori pronti a denunciare il bidone subito e chiedere il rimborso dell’abbonamento per inadempimento contrattuale della società che gestisce il servizio e – scrive ancora Pisani – per la discriminazione subita rispetto agli utenti giornalieri avvantaggiati con prezzi più bassi, proprio per la chiusura degli impianti».

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In altre parole: chi ha acquistato l’abbonamento – secondo Pisani – non avrebbe a disposizione alcuno sconto per il parziale utilizzo dello Skipass; mentre chi invece compra il “giornaliero”, pagherebbe un po’ meno: «Non è giusto che chi ha versato tutto in anticipo venga beffato in questo modo».

Secondo l’avvocato, che si dichiara pronto a far partire le cause, «la società del comprensorio sciistico abruzzese deve rimborsare il costo degli Skipass annuali se non vuole finire nelle aule giudiziarie, visto e considerato – spiega ancora il legale – che il sessanta per cento delle piste/impianti sono chiusi per mancanza di neve e ogni pretesto, e clausola vessatoria, risultano infondate in fatto e diritto».

Insomma, un gran polverone che sta rovinando le vacanze a tanti napoletani appassionati di sci. «I malcapitati che hanno pagato l’abbonamento annuale – spiega ancora l’avvocato – hanno subito un gran bidone: sia per la chiusura degli impianti, che per lo sconto del trenta per cento nei confronti degli utenti giornalieri». L’avvocato la chiama la “grande truffa” che – secondo lui – interessa migliaia di abbonati ai quali non è stata garantita neanche la neve artificiale che, nella maggioranza degli impianti, non sarebbe stata sparata per risparmiare.

Chi ha fatto lo Skipass annuale pagando circa 650 euro, non può a causa della mancanza di neve, naturale e artificiale, (che invece si doveva garantire) sciare su tutto il comprensorio visto che il sessanta per cento delle piste sono chiuse. «Invece – conclude il fondatore dell’associazione Noiconsumatori.it – la società proprietaria degli impianti ha incassato la quota intera solo in danno degli abbonati, mentre per chi fa lo Skipass giornaliero sta praticando un forte sconto: due trattamenti diversi, – conclude Pisani – una vera e propria discriminazione che non può giustificarsi e impone il rimborso o altra offerta per i malcapitati paganti»

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