Chissà quante volte Lucia, insieme ai genitori, si era recata nello store Disney di via Toledo per comprare un peluche o un giocattolo. Dal 4 ottobre la piccola di 7 anni non potrà più farlo perché il Disney Store, uno dei negozi più noti e frequentati di Via Toledo, chiuderà i battenti per sempre. Ad annunciarlo è direttamente la Disney.
La decisione della società Disney
Con un comunicato stampa, la multinazionale californiana fa sapere di voler chiudere tutti i negozi sul territorio italiano (così come già annunciato per i 60 punti vendita nel resto d’Europa e in Nordamerica). La motivazione alla base di questa scelta dell’azienda è da rinvenire nella volontà di concentrarsi sull’e-commerce, in quanto le vendite online, negli ultimi tempi, sono ritenute molto più convenienti rispetto a quelle, per così dire, tradizionali in store.
Il destino dei dipendenti
L’intera popolazione si dimostra dispiaciuta. In primis per i 23 dipendenti dello store – prevalentemente donne – destinati a perdere il proprio lavoro. Risalgono, per l’appunto, a poche settimane fa le loro proteste, in contemporanea coi colleghi degli store di tutta Italia. Sono, infatti, 15 i negozi firmati Disney in tutto il territorio italiano, per un totale di più di 230 lavoratori.
Il valore affettivo
Ma anche per ciò che il negozio inevitabilmente rappresenta per grandi e piccini: un angolo di felicità e stupore, in cui l’infanzia non termina mai. E’, infatti, capitato a chiunque di fermarsi, durante una passeggiata, ed entrare per godersi l’allegria e la magia del luogo, acquistando giocattoli e gadgets brandizzati.
La reazione delle istituzioni
Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, il quale all’Ansa ha dichiarato: “La decisione di chiudere il Disney Store di Napoli rappresenta una pugnalata alle spalle per i dipendenti. Il prezzo della pandemia non devono pagarla i lavoratori. Una catena internazionale come Disney che decide di chiudere e licenziare per favorire l’e-commerce è quanto di più sbagliato ci possa essere nelle politiche economiche e commerciali di questo Paese. Noi saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dello store di Napoli. E’ solo l’inizio della battaglia per difendere questi posti di lavoro. No all’acquisto dal divano di casa, si al mantenimento dei posti di lavoro”.