È accusato di aver sparato a quello che fino a poco tempo era considerato suo amico. Con queste accuse è finito ieri in manette il 20enne Claudio Riccardo Garavini, così giovane ma già conosciuto alle forze dell’ordine perché accusato di aver preso parte al pestaggio di uno studente universitario si Baretti di Chiaia.
Garavini è accusato del ferimento di Vincenzo Cimmino detto ‘o mellone, un episodio da inquadrare nei rapporti tra la nuove paranze di giovani della zona e negli assetti creatisi nella zona delle Case Gialle di Pianura indicata come roccaforte degli Esposito-Marsicano cui Garavini è indicato come vicino. Per lo stesso episodio è indagato a piede libero un altro giovanissimo, Ciro Battista. Garavini in particolare è accusato di aver sparato a Cimmino dopo una banale lite.
Come spiegato dalla vittima dopo una caduta dalla moto il giovane sarebbe stato prima aggredito e poi sparato da Garavini che era in compagnia di Battista. I carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica a carico di Garavini. Il litigio e il conseguente raid sono avvenuti lo scorso 9 febbraio ma le conseguenze negative sono state scongiurate solo dall’intervento di alcuni residenti che hanno contattato le forze dell’ordine, dopo aver sentito lo sparo.
Grazie alla testimonianza della vittima, all’analisi del traffico telefonico e alla visione delle immagini di videosorveglianza, i carabinieri sono stati in grado di documentare il coinvolgimento del giovane nel ferimento. L’indagato è già detenuto per la questione della violenta aggressione ai danni di un giovane in un bar di Chiaia.