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giovedì, Aprile 18, 2024
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Alla guida di un motoscafo a 5 anni, la Capitaneria di Castellammare apre un’inchiesta

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Si apre l’inchiesta della Capitaneria di Porto di Castellammare sull’episodio che ha visto protagonista un bimbo di 5 anni alla guida di un motoscafo. Il video dell’accaduto è stato pubblicato su TikTok. Il social grazie alla sua rapidità di condivisione e la sua struttura algoritmica fa gola a chi desidera diventare famoso in breve tempo. I video che vengono condivisi spesso riportano episodi che meritano di diventare “noti” per essere fermati e non per accaparrarsi “mi piace”.

Il video del motoscafo su TikTok

Tra i contenuti del social negli ultimi giorni è comparso un video che riprendeva un bambino alla guida di un motoscafo. Il bimbo non era solo sul motoscafo alle sue spalle, lontano dal posto guida, vi era il padre. La presenza del genitore non fa che aggravare la posizione di quest’ultimo per aver permesso al piccolo, di solo 5 anni, di guidare un motoscafo in mare aperto. Il video ha fatto il giro dei “telefoni” arrivando anche agli occhi del consigliere Francesco Emilio Borrelli. A farne la denuncia è proprio il consigliere incredulo delle immagini. A seguito della denuncia di Borrelli a la Capitaneria di Castellammare ha aperto un’indagine per risalire al genitore del piccolo “capitano”.

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L’uomo a seguito del “polverone” creatosi dopo la pubblicazione ha cancellato il video. La Capitaneria fa sapere di essere già a lavoro per rintracciare il motoscafo, anche se di una marca molto comune. Nonostante il motoscafo non sia raro, e ciò rende indubbiamante più complesso il suo ritrovamento, alcuni hanno riconosciuto il volto dell’uomo. Molti infatti hanno dichiarato che il padre del piccolo sia un noto ristoratore della zona. “Stiamo acquisendo il video e procederemo con le verifiche del caso: gli adulti hanno lasciato la guida ad un minorenne e questo è perseguibile” spiega il comandante della Capitaneria.

Le parole di Borrelli

Borrelli dichiara: “Ci aspettiamo che presto i responsabili di quell’episodio vergognoso vengano individuati, denunciati e condannati in maniera dura“. Il consigliere continua poi: “Da tempo denunciamo le follie dei giovani e degli adulti, pubblicizzate anche sui social“. “Lo facciamo non per attaccare indiscriminatamente il mondo dei ragazzi ma per accusare l’inabilità di certi adulti ad educare i propri figli e di essere da modello alle nuove generazioni. L’episodio del motoscafo è un esempio di tutto ciò“. “Se i genitori sono incapaci di trasmettere ciò ai loro figli, allora devono scendere in campo le istituzioni attraverso l’assistenza sociale, la scuola e progetti educativi” conclude.

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