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venerdì, Marzo 29, 2024
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Anche l’Italia ‘scende’ in guerra, armi all’Ucraina ma la politica si divide: “Noi siamo per la pace”

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L’Ucraina non si arrende e continua a resistere all’invasione russa. L’appello del presidente Zelensky, che ha chiesto armi, sta raccogliendo le prime risposte. La svolta è arrivata da Berlino, dove Olaf Scholz ha dato il via libera alla fornitura di mille armi anticarro e 500 missili terra-aria Stinger perché, ha spiegato il cancelliere, questa aggressione segna “un cambiamento epocale” per l’Europa. In Italia oggi il Consiglio dei ministri varerà nuove misure per fornire aiuti al popolo ucraino. Le misure comprendono la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a Kiev.

Le armi che l’Italia invierà in Ucraina

Come detto, oggi pomeriggio si riunirà il Consiglio dei ministri per varare un nuovo decreto, che conterrà nuove disposizioni per fornire aiuti a Kiev. Ad occuparsi della consegna delle forniture militari sarà la Nato. In particolare si tratta di cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative ucraine, misure che integreranno quelle già varate con il decreto dello scorso 25 febbraio. Nel provvedimento già approvato venerdì, l’Italia ha già stanziato 12 milioni di euro per la fornitura di materiale bellico, tra cui giubbotti in kevlar, elmetti in kevlar, metal detector portatili, robot per lo sminamento, materiale che verrà portato a destinazione dalla Nato.

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Le armi che l’Italia invierà in Ucraina saranno: missili Stinger antiaerei, missili Spike controcarro, mitragliatrici Browning, mitragliatrici Mg e, ovviamente, munizioni. Saranno centinaia i missili e migliaia le mitragliatrici. Un segnale forte che arriva mentre i primi 1.350 militari sono pronti a partire per l’Ungheria e la Romania, così come il materiale bellico.

I soldati

Saranno circa 4mila i soldati messi a disposizione (fino al 30 settembre) della Nato per la missione nell’est Europa. I primi 1.350 sono già pronti a partire e fanno parte dei nuclei speciali: lagunari, paracadutisti, alpini, incursori del Comsubin. Andranno a potenziare la Baltic Guardian in Lettonia, dove ci sono già 240 militari; in Romania, dove saranno 12 gli aerei schierati e circa 130 gli uomini; nel Mediterraneo orientale, dove ci sono 235 unità di personale, due navi e un aereo che sorveglia anche il Mar Nero. Il costo sarà di 154 milioni di euro, ma se l’impegno dovesse proseguire sarà necessario rifinanziare le missioni.

Potere al Popolo: “No all’invio di armi italiane in guerra”

Alcuni partiti, come Potere al Popolo, non sono però d’accordo all’invio di armi italiane in Ucraina. Queste le parole di Giorgio Cremaschi, ex portavoce nazionale di Potere al Popolo: “NO ALLA GUERRA non vuol dire inviare armi violando la Costituzione come vogliono Draghi e i suoi.

Non vuol dire la piccola, ignobile rappresaglia del sindaco Sala di Milano che ha cacciato dalla Scala il direttore d’orchestra Gergiev, solo perché russo che non vuol essere contro i russi.

Non vuol dire la procedura immediata di adesione alla UE dell’Ucraina chiesta da Zelensky, suggerita e sostenuta da Ursula von der Leyen, che vorrebbe dire in realtà guerra ufficiale tra UE e Russia.

Non vuol dire far di tutto per sabotare i colloqui tra Russia e Ucraina soffiando sul fuoco. Non vuol dire andare in piazza per la pace chiedendo di far guerra alla Russia. Non vuol dire distruggeremo la Russia come ha urlato Johnson. Non vuol dire avanti così oppure terza guerra mondiale, come ha detto Biden. Perché così si arriva proprio alla terza guerra mondiale.

Non vuol dire l’isteria guerrafondaia della stampa italiana che taccia come servo di Putin chiunque inviti a riflettere e a non festeggiare i nostri missili. Non vuol dire i bombardamenti di Putin e le sanzioni e le armi della NATO. NO ALLA GUERRA vuol dire cessare il fuoco subito e poi trattare e trovare un compromesso, sì un compromesso di pace. NO ALLA GUERRA VUOL DIRE NO ALLA GUERRA”.

Le parole di Luigi Di Maio

“Continueremo con i partner del G7 a sostenere il governo ucraino economicamente e militarmente. In ambito Ue ci siamo impegnati a sostenere sanzioni efficaci e incisive contro il governo russo e siamo pronti a fare di più, d’intesa con partner europei e atlantici – lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio da Algeri – l’Italia è al fianco del popolo ucraino e per tutti noi il popolo ucraino rappresenta una resistenza europea”.

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