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giovedì, Marzo 28, 2024
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Ancora violenza brutale a Napoli, rider accerchiato e accoltellato nei pressi del Mc Donald’s

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Ieri sera verso le 22:30 i Carabinieri della compagnia Vomero vengono allertati per un giovane ferito presso il McDonald’s di via Giovanni Merliani. Dai primi accertamenti ancora in corso pare che un 19enne rider, verso le 20:30, sia stato accerchiato da un gruppo di ragazzi e che dopo una lite nata per futili motivi uno di questi lo abbia accoltellato ferendolo alla gamba sinistra. Per la vittima 8 giorni di prognosi all’ospedale fatebenefratelli per  “ferita da taglio alla coscia sinistra”.

Indagini in corso da parte dei Carabinieri della Compagnia Vomero che stanno sentendo testimoni e acquisendo le immagini di diverse telecamere della zona

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Rider aggredito: in appello confermati 10 anni di carcere ai due maggiorenni coinvolti

Dure condanne, anche in secondo grado, per i due ragazzi ritenuti responsabili di aver picchiato il rider Gianni Lanciato, rubandogli lo scooter, il 2 gennaio 2021, a Napoli. La seconda sezione della Corte di Appello di Napoli ha confermato i dieci anni di reclusione inflitti a M. S. e V. Z., all’epoca 21 e 20 anni, dal gup di Napoli Nord al termine del processo in abbreviato.

La sentenza, secondo i legali di V. Z., gli avvocati Cacciapuoti e Buonaiuto, “è particolarmente severa e non concede sconto alcuno ai due ragazzi, nonostante la loro giovane età e il ravvedimento manifestato con la confessione, una lettera di scuse e anche attraverso il risarcimento dei danni, che ha portato alla revoca della costituzione di parte civile da parte della vittima”. “Come sempre, – sottolineano Cacciapuoti e Buonaiuto – rispettiamo le decisioni dei magistrati, ma riteniamo che una condanna così severa tradisca la funzione rieducativa della pena che costituisce un fondamento del nostro ordinamento penale, specie quando si tratta di imputati così giovani”.

“Le decisioni dei giudici si rispettano – ribadisce l’avvocato Carlo Bianco, legale dell’altro ragazzo – ma, in verità, nessuno si aspettava una sentenza di conferma. Ci si aspettava, invece, un intervento per rendere la sentenza proporzionata alla giovane età, allo stato di incensuratezza, agli sforzi fatti da persone indigenti, quali sono i genitori del ragazzo, per risarcire il rider di duemila euro, una cifra importante da chi per vivere fa lavori umili. Francamente non so proprio come spiegare – continua l’avvocato – ai due ragazzi la differenza di condanna, praticamente il doppio rispetto ai complici minorenni ma che in realtà avevano un’età di poco inferiore a quella dei maggiorenni. Una condanna – conclude il legale – che sembra essere frutto di una fredda cumulazione delle pene previste per i due episodi contestati”.

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