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Racket per la Vanella Grassi, arrestato il ras Paolo De Lucia

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Avrebbe avvicinato gli operai di una ditta impegnata in lavori di ristrutturazione su uno stabile su Corso Secondigliano chiedendo soldi per la Vanella Grassi. Con queste accuse è finito in manette Paolo De Lucia ras della zona del Perrone zio del più famoso Ugo indicato come killer dei Di Lauro e già coinvolto nell’omicidio dell’innocente Gelsomina Verde. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere gli uomini del commissariato Secondigliano (guidato dal vice questore aggiunto Tommaso Pintauro). De Lucia è finito così in manette con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

In sede di interrogatorio di garanzia, l’uomo, difeso dall’avvocato Salvatore D’Antonio, ha ammesso parzialmente le proprie colpe escludendo la richiesta di denaro per il clan. Il legale ha dichiarato che presenterà istanza di scarcerazione. De Lucia era stato arrestato con la stessa accusa quattro anni fa: in quel caso le manette scattarono in seguito alla denuncia sporta dai titolari di un’attività commerciale della zona di Scampia, ai quali De Lucia e sue complici, nel periodo natalizio, chiesero il pagamento di diecimila euro e diversi telefoni Apple Iphone.

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Si tratta dell’ennesimo arresto anti racket degli uomini del commissariato di Secondigliano che solo una settimana fa hanno inaugurato l’apposito sportello dedicato in Municipalità la prima associazione antiracket e antiusura nel quartiere di Secondigliano, intitolata al poliziotto-eroe Nicola Barbato, ad un anno dalla sua scomparsa. Barbato venne gravemente ferito il 25 settembre del 2015 mentre tentava di sventare un’estorsione nel quartiere di Fuorigrotta.

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