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Avellino. Colpita da un ictus a 100 anni, dimessa dopo 2 giorni: la storia di nonna Gerarda

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Un secolo portato con orgoglio e audacia, tre figli – trentuno tra nipoti e pronipoti – e nessuna intenzione di arrendersi davanti alle difficoltà della vita. Ecco le caratteristiche più autentiche di nonna Gerarda, che ancora una volta ha dimostrato che l’età è soltanto un mero numero quando lunedì scorso, dopo essere stata colpita da un grave ictus ischemico, è uscita dall’ospedale Moscati di Avellino ed è rientrata a casa – a Teora, un piccolo centro situato nella provincia irpina – in maniera del tutto autonoma nel giro di circa due giorni.

La salute di nonna Gerarda in bilico tra la vita e la morte

Le sue condizioni, infatti, erano piuttosto critiche: la donna era totalmente incapace di parlare, e aveva serie difficoltà a muoversi. Insomma, sintomi chiari e piuttosto allarmanti. Tuttavia, la tempestività dell’intervento e la professionalità dei sanitari hanno scongiurato qualunque possibile esito drammatico della vicenda. Dopo essere stata immediatamente presa in carico dagli specialisti della Stroke Unit, è stata infatti sottoposta all’infusione di un farmaco trombolitico utilizzato in casi selezionati e con tempi di somministrazione estremamente ristretti.

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La paziente, nonostante sia ultracentenaria, era completamente autonoma a domicilio. Quando ha manifestato un’improvvisa difficoltà nel linguaggio, il medico di medicina generale è intervenuto subito, ha allertato il 118 e la paziente è stata tempestivamente trasportata in ospedale, dove l’équipe era già pronta ad accoglierla“, ha spiegato Florindo d’Onofrio, responsabile della Stroke Unit dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino. In effetti, il quadro neurologico mostrava una situazione estremamemente complessa: impossibilità a parlare, lieve deviazione della rima buccale e deficit di forza all’arto inferiore destro. Non c’erano dubbi, dunque, su cosa aveva rilevato la diagnosi: un vero e proprio ictus ischemico.

La svolta

Poi, è arrivata la svolta: “È stata immediatamente trattata con un potente farmaco capace di dissolvere il coagulo che ostruiva l’arteria cerebrale – ha proseguito d’Onofrio ricoverata in Stroke Unit, ha avuto un completo recupero clinico dopo circa sei ore ed è stata dimessa dopo 48 ore, tornando a casa sulle sue gambe, in grado di parlare e mangiare normalmente, come se nulla fosse successo“.

Insomma, una corsa contro il tempo che ha visto trionfare il coraggio dei medici, che evidenzia quanto sia fondamentale il riconoscimento precoce dei sintomi dell’ictus. “L’ictus, se diagnosticato in tempo, può essere curato a qualsiasi età, restituendo alla normalità anche pazienti in condizioni apparentemente compromesse. È fondamentale il funzionamento di tutto il percorso ictus, sia extra che intra-ospedaliero, con il neurologo come regista di questo percorso integrato“, ha concluso il neurologo.

La gioia incontenibile della famiglia

Così, dopo giorni di preoccupazione e di tensione, la gioia di tutta la famiglia di nonna Gerarda è stata incontenibile. Ad avere voce in capitolo è stata, fra tutti, la figlia Filomena, che ha affermato tra mille lacrime di commozione: “Siamo tutti felicissimi che mamma torni a casa, abbiamo temuto il peggio. Ringrazio di cuore l’intera équipe della Stroke Unit: medici, infermieri e tutti gli operatori che l’hanno assistita con grande professionalità e umanità“. E c’è un altro meraviglioso evento all’orizzonte per la famiglia: il mese prossimo la trisavola di Teora avrà l’occasione di reggere tra le sue braccia un nuovo pronipote. Il numero dei suoi discendenti, dunque, sale a 32. 

Le parole di orgoglio del Direttore Generale dell’Azienda Moscati Germano Perito: “Una storia di buona sanità e di grande dedizione”

Infine, altre importanti parole di orgoglio e di soddisfazione sono state pronunciate anche da Germano Perito, Direttore Generale dell’Azienda Moscati: “Fa bene al cuore ascoltare storie come questa. Una storia di buona sanità e di grande dedizione. Ce ne sono tante, ma non sempre vengono raccontate. La signora Gerarda è la dimostrazione che, con tempestività, competenza e lavoro di squadra, si possono restituire la vita e la speranza anche alle persone più fragili“.

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