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giovedì, Aprile 25, 2024
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Banda dei Rolex sgominata, i nomi degli arrestati: ognuno aveva un ruolo

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La Squadra Mobile di Napoli ha sgominato una banda di rapinatori di rolex. La banda   si era specializzata nel furto di Rolex e di altri orologi di pregio a Napoli e anche all’estero.  Le indagini sono coordinate dalla Procura partenopea (pm Ludovica Giugni, procuratore aggiunto Rosa Volpe). Eseguite una ventina di misure cautelari. Gli inquirenti contestano, a vario titolo, agli indagati i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro il patrimonio e, in particolare, rapine a mano armata, ricettazione e riciclaggio di orologi di valore. Da chi commetteva materialmente le rapine a mano armata, anche con l’ausilio dei cosiddetti ‘pali’, a chi poi si occupava di ‘piazzare’ la refurtiva, a prezzi ‘vantaggiosi’. I Rolex erano presentati agli acquirenti, alcuni consapevoli della provenienza illecita altri ignari, con tanto di astucci e garanzie.

Le zone dei colpi

I colpi dei Rolex commessi nelle zone del centro di Napoli come Mergellina, Posillipo, piazza Garibaldi, via Marina e via Caracciolo. Dalle indagini è emerso anche che la banda aveva messo a segno colpi in Grecia e in Spagna. La Polizia di Stato laddove è possibile sta perseguendo coloro che consapevolmente hanno acquistato un orologio Rolex rubato. È difficile dimostrarlo – ha precisato Fabbrocini – anche perché c’è anche qualcuno che lo ha acquistato in buona fede”.

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I nomi

I destinatari della misura contro la banda dei Rolex sono: Cristian Porro, Rita Fazio, Giuseppe Cristiano, Francesco Guasco, Carmine De Tommaso, Ciro Piccino, Giovanni Stabile, Mariano Grande, Antonio Esposito, Francesco Carlucci,  Enrico Lanzi, Luciana Aiello,  Salvatore Polverino,  Simone Spagnoli,Antonio Ilardo, Daniele Russo, Pasquale Russo, Michele Rutigliano, Enrico Vallo,  Salvatore Vallo,  Antonio Esposito, Ettore Navarra. Le rapine di Rolex contestate nell’ordinanza, sono state commesse prevalentemente nella zona del lungomare di Napoli e in Spagna, Grecia e  Francia. Contestata anche la falsificazione dei documenti utili per recarsi all’estero nonché quella dei certificati di autenticità degli orologi.

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