Mistero nel carcere di Bologna sul caso di Achille, il bimbo che sarebbe stato concepito durante un colloquio tra Helena e il suo compagno Luca che si trova dietro per sbarre per aver commesso una rapina. Il magistrato, però, pone un dubbio sulla paternità, poiché sostiene che non c’è stata nessuna autorizzazione a fare sesso nella casa circondariale.
Bologna, bambino concepito in carcere: il racconto di Helena
Su Italia 1 è andato in onda un servizio delle Iene, col quale si è tentato di risolvere il mistero del bambino concepito nel carcere di Bologna. Per arrivare alla verità, i due inviati hanno incontrato la donna alla quale hanno chiesto di spiegare tutta la sua storia. Helena, questo il nome della donna, ha raccontato il primo incontro con Luca e la loro storia d’amore. Incontro che è avvenuto in una comunità di recupero. Bastano alcuni sguardi e i due si innamorano follemente l’uno dell’altra. Dal loro amore nasce la loro prima bambina, di nome Aurora. Prima del loro incontro Luca aveva commesso alcuni reati, nello specifico aveva compiuto alcune rapine anche a mano armata. Poi è arrivato l’arresto, il processo e la condanna definitiva a 19 anni di carcere.
L’amore nel carcere di Bologna: il racconto a Le Iene
Helena va a trovare regolarmente il suo compagno nel carcere di Bologna. Visite che avvengono in una ludoteca, visto la presenza della minore. Ed è proprio qui che, secondo il racconto di Helena, sarebbe avvenuto il concepimento. Approfittando di un allontanamento delle guardie, i due hanno fatto l’amore concependo il piccolo Achille. “C’è stata una carezza, uno sguardo – ha raccontato Helena – ed è scattata quell’attrazione che non puoi far finta che non ci sia e… abbiamo fatto l’amore“. Il racconto della donna si fa particolareggiato: “Lo abbiamo fatto lì. Io ero in piedi. E’ stata una cosa molto naturale. La bambina giocava”. Nella stanza, infatti, c’era anche la loro prima figlia, ma a detta della mamma non si sarebbe accorta di nulla.
Poco dopo la donna è rimasta incinta. Alla fine della gravidanza, Helena ha presentato ai vertici del carcere la richiesta per la presenza del compagno al parto. Richiesta che però è stata rifiutata, perché secondo il magistrato sarebbe stato per loro impossibile poter fare l’amore nel carcere. Ad Helena la cosa non va giù: “Hanno impedito al papà e a suo figlio, ma anche alla mamma, perché era un momento anche delicato per me, di essere presente. Non avevo l’uomo della mia vita al mio fianco”, ha detto la donna alla giornalista de Le Iene.
Il test del DNA
I magistrati hanno chiesto la prova che il piccolo Achille sia il figlio di Luca. Allora, i due inviati hanno proposto ad Helena di sottoporre il neonato al test di fratellanza, ovvero per vedere se il piccolo Achille e Aurora sono fratello e sorella. Test che se vedrà esito positivo dimostrerà che Achille e Aurora sono fratelli e di conseguenza che Luca è il padre di entrambi. La risposta a questo mistero si avrà tra un paio di settimane, tempo necessario per gli esiti del test.