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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Blitz a Forcella, Salvatore Giuliano punta il dito contro i Mazzarella:«Ferraiuolo gestiva i parcheggi per conto loro»

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Quasi quattrocento pagine di verbali, intercettazioni, riscontri. Tutto racchiuso nelle accuse contro venti persone ritenute legate al clan Mazzarella.Tra esse Antonietta Virenti, 64 anni, la madre del boss Michele Mazzarella, e Massimo Ferraiuolo, ras della Maddalena chiamato ‘mortadella’ e fratello di Maurizio, da qualche anno collaboratore di giustizia. Sono loro i nomi di punta dell’inchiesta culminata nel maxi blitz della scorsa notte nel ‘ventre molle’ di Napoli. Le indagini degli uomini della squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini) hanno evidenziato come il gruppo imponesse il racket a tappeto agli ambulanti regolari dei mercatini della Maddalena e della Duchesca, dove chi non pagava veniva brutalmente picchiato. A ricostruire questo nuovo corso dei Mazzarella e in particolare la nascita e gli affari del sottogruppo dei Ferraiuolo spiccano le dichiarazioni di Salvatore Giuliano che da qualche mese ha deciso di passare dalla parte dello Stato e di rivelare tutti i segreti della mala del centro di Napoli. Si tratta di un contributo rilevante ai fini delle indagini in quanto ‘o russ, avendo guidato dall’aprile 2020 al giugno 2021 l’omonimo gruppo criminale operante nel limitrofo quartiere dì Forcella, ha avuto modo di interfacciarsi personalmente con Ferraiuolo, Salvatore Barile e Michele Mazzarella (considerato il reggente del clan) per questioni legate alla spartizione territoriale delle rispettive attività illecite (ad esempio il controllo dei parcheggi abusivi nella zona antistante il Trianon, la gestione degli immobili situati nel quartiere di Forcella concessi in fitto dal clan Ferraiuolo e il controllo delle estorsioni nel mercato rionale della Maddalena) e, in tal modo, appurare la perdurante leadership criminale dello stesso Ferraiuolo.

Le dichiarazioni di Giuliano contro Ferraiuolo

Dichiarazioni che partono da uno dei primi verbali di Giuliano, quello datato  21 giugno 2021:«Una delle prime cose che ho fatto quando sono stato scarcerato è stato incontrare Massimo Ferraiuolo e suo fratello Gaetano che gestivano, e gestiscono tuttora, la Maddalena quali referenti per il clan Mazzarella.  Ferraiuolo Massimo, alias mortadella, è stato detenuto per lungo tempo per l’omicidio di Ginosa Giuseppe ed ha avuto un periodo di codetenzione con mio zio Luigi Giuliano presso il carcere di Opera; in occasione della loro codetenzione, Mortadella chiese a mio zio di poter gestire i parcheggi davanti al Trianon e mio zio acconsentì dicendo che avrebbe chiesto a chi stava fuori dei Giuliano tale permesso e non mandarono la sua parola indietro. Avevo altresì appreso che Gaetano Ferraiuolo era proprietario di diversi appartamenti al Duomo e a Forcella e quindi bloccammo gli appartamenti, nel senso che ci recammo presso gli occupanti degli immobili che pagavano il fìtto a Gaetano imponendo loro di non pagare più a Ferraiuolo ma a noi. Quando dico noi, intendo riferirmi al gruppo già facente capo a Domenico De Martino, nonché a quelli che si erano separati dal predetto tra i quali c’è anche Ciro Giuliano, figlio di Luigi detto a zecchetella. Avevo infatti ricomposto i due gruppi. Nell’ambito della organizzazione,
l’ultima parola è la mia anche se io, Alessio Vicorito e Gennaro Imparato percepiamo la stessa quota dei proventi delle attività illecite. Quando bloccammo gli appartamenti, i Ferraiuolo si rivolsero ai Mazzarella ed in particolare a Salvatore Barile (Michele Mozzarella era ancora detenuto) i quali a loro volta, poiché non c’erano ancora rapporti tra noi, si rivolsero ai Contini».

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Il summit al ‘Buvero’ con i Contini

Per mediare a quella situazione fu dunque organizzato un summit di camorra al Borgo Sant’Antonio Abate come spiegato dallo stesso Giuliano:«Fu organizzato un incontro al Borgo da tale Zezzella, esponente del clan Contini e responsabile del Borgo S. Antonio Abate, presso un garage dei Bastone (cognati di mio zio Ciro Giuliano o’ barone, defunto), incontro al quale partecipammo io, Ciro Giuliano, Alessio Vicorito e Imparato Gennaro per il nostro gruppo; Patrizio, responsabile dei Mazzarella per il Comune dì San Giorgio e Alberto, cugino di Salvatore Barile e Michele Mazzarella, per il clan Mazzarella; Massimo e Gaetano Ferraiuolo. Nell’occasione si parlò sia degli appartamenti dì proprietà di Gaetano Ferraiuolo, di cui disse anche di avere “gli strumenti” cioè gli atti notarili, che dei parcheggi della famiglia Giuliano gestiti dai Ferraiuolo al Trianon e si stabilì che questi ultimi dovessero ritornare ai Giuliano».

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