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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Bollette pazze, ipotesi lockdown energetico in autunno: negozi chiusi alle 19, locali alle 23

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Oggi, in due servizi trasmessi da Tg1 e da Tg3 RaiConfartigianato ha rilanciato l’allarme per i pesanti rincari dell’energia che schiacciano artigiani e piccole imprese. Il Presidente Marco Granelliintervistato dal Tg3, ha indicato le proposte della Confederazione per ridurre l’impatto degli aumenti dei costi di elettricità e gas che, come ha denunciato, bollette alla mano, un imprenditore associato della provincia di Vicenza, hanno superato, nell’ultimo anno il 400%.

“Il caro-energia – sottolinea il Presidente di Confartigianto Marco Granelli – è tra le prime emergenze che dovranno essere affrontate dal nuovo Governo, in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Le cause dei rincari vanno affrontate in una prospettiva strutturale. Occorre attuare incisive politiche di diversificazione del mix energetico, puntando sulla riduzione della dipendenza dal gas russo, investendo sulle energie rinnovabili e sull’efficienza”. Altrettanto importante, secondo Granelli, intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta ci porti verso una nuova recessione, dopo le fatiche che il sistema produttivo sta facendo per cercare di ‘rimanere aperto’”.

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Il prezzo del gas europeo (TTF) ha raggiunto i massimi storici, con una quotazione media di agosto (primi 19 giorni) in salita del 22,3% rispetto alla già elevata media di luglio. Per produrre elettricità, lo ricordiamo, l’Italia usa di più il gas rispetto ai maggiori competitors europei, risultando più esposta allo tsunami generato dai ‘prezzi di guerra’ del gas naturale. Nei primi 21 giorni di agosto 2022 il prezzo all’ingrosso dell’elettricità (PUN) sale ancora, arrivando a 491,73 euro per MWh, il 337,5% in più rispetto ad agosto 2021.

Stop a caloriferi

Il piano d’emergenza del governo Draghi prevede quindi più step a seconda delle necessità e delle evenienze. E si può sintetizzare in una serie di step, come spiega oggi Il Messaggero:

  • nelle case temperatura dei termosifoni ridotta di 2 gradi e paletti sugli orari;
  • coprifuoco sull’illuminazione in casi estremi;
  • taglio all’illuminazione dei lampioni nelle città e nei musei (fino al 40%);
  • chiusura anticipata degli uffici pubblici;
  • riduzione del riscaldamento a 19 gradi negli uffici pubblici;
  • chiusura anticipata dei locali privati (alle 23);
  • chiusura anticipata dei negozi (alle 19);
  • riduzione del gas e delle elettricità alle imprese “interrompibili”.

Il piano prevede anche un maggiore utilizzo dell’energia derivata dal carbone. E le estrazioni di gas dalle piattaforme con le trivellazioni. La riduzione delle temperature nelle case riguarda il periodo invernale, mentre in estate potrebbe arrivare un limite all’uso dell’aria condizionata in casa fino a 27 gradi. Il taglio dell’illuminazione potrebbe toccare in primo luogo gli illuminamenti esterni delle case private e quelli condominiali. Mentre la questione del coprifuoco dei locali pubblici è ancora aperta.

Secondo il piano città il taglio dell’illuminazione pubblica arriverà al 40%. Ovvero solo un lampione su due rimarrà acceso di notte. In casi estremi si pensa di ridurre l’orario degli uffici pubblici alle 17,30. In parte l’austerity è già scattata: dal primo maggio scorso e fino al 30 aprile 2023, le temperature negli uffici pubblici non potranno essere superiori ai 19 gradi di inverno e inferiori ai 27 d’estate. Il coprifuoco dei locali e dei negozi costituirebbe il passo ulteriore. Gli esercizi commerciali serrerebbero le saracinesche alle 19, e questo dovrebbe valere anche per quelli che vendono beni alimentari ma non per le farmacie. I locali pubblici avrebbero il coprifuoco alle 23. Questa nuova regola sarebbe valida per bar, ristoranti, pub e discoteche.

L’analisi dei dati pubblicati dall’Istat nei giorni scorsi evidenza che a giugno 2022 i prezzi all’importazione di petrolio e gas risultano più che raddoppiati (+108,1%), portando il valore delle importazioni di energia a toccare quota 100,0 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi, mentre la bolletta energetica – il differenziale tra import ed export di energia – sale a 77,8 miliardi di euro su base annua, raggiungendo il massimo storico del 4,1% del PIL e superando il precedente picco del 4% registrato nell’autunno del 2012. La bolletta è peggiorata di 1,3 punti di PIL dopo l’invasione dell’Ucraina e di 2,7 punti nell’arco di dodici mesi.

Lo scenario-limite, già paventato all’indomani dello scoppio del conflitto in Ucraina, prescrive anche un vero e proprio coprifuoco per limitare i consumi e la dipendenza dal gas russo in mancanza di approvvigionamenti alternativi. Nel dettaglio i negozi chiuderebbero alle 19 e i locali privati come bar e ristoranti alle 23. Un vero e proprio “lockdown energetico” che farebbe piombare le città al buio dopo l’ora di cena, con conseguenze ancora non calcolate per interi settori del commercio.

Lo scenario-limite, già paventato all’indomani dello scoppio del conflitto in Ucraina, prescrive anche un vero e proprio coprifuoco per limitare i consumi e la dipendenza dal gas russo in mancanza di approvvigionamenti alternativi. Nel dettaglio i negozi chiuderebbero alle 19 e i locali privati come bar e ristoranti alle 23. Un vero e proprio “lockdown energetico” che farebbe piombare le città al buio dopo l’ora di cena, con conseguenze ancora non calcolate per interi settori del commercio.

Confartigianato ritiene indispensabile che a livello europeo si giunga rapidamente all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e che si mettano in campo interventi finalizzati a contenere l’impatto dei rincari sulle micro e piccole imprese, impedendo una escalation dei casi di lockdown energetico che porterebbe ad una severa recessione, facendo scivolare l’economia italiana in una pericolosa stagflazione. Lo scenario si aggraverebbe nel caso di una sospensione delle forniture di materie prime energetiche dalla Russia.

Come ha evidenziato il Presidente del Consiglio Mario Draghi nell’intervento al Parlamento europeo “nessun bilancio nazionale è in grado di sostenere questi sforzi da solo” e l’Unione Europea deve adottare strumenti utili per governare le sfide in atto, con un impianto simile a quello di Next Generation EU, il quale ha assicurato una ripresa economica rapida e diffusa.

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